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Categoria: Dibattiti e opinioni
Creato Sabato, 01 Novembre 2014

Vittorio Prodi, Foto di Mario RebeschiniChi governa il mondo redazionale (n°173)

e chi blatera in Italia…

Venerdì 17 ottobre a Bologna, nel quadro delle iniziative volte a celebrare il sessantesimo anniversario della fondazione della casa editrice “Il Mulino”, si è tenuta una tavola rotonda sul tema “Chi governa il mondo”. Hanno partecipato Lucio Caracciolo (direttore della rivista “Limes”), Sabino Cassese (giudice costituzionale), Angelo Panebianco (editorialista del “Corriere della sera”) e Romano Prodi, forse il più importante statista italiano degli ultimi decenni.

Ha parlato per primo Caracciolo che, nel descrivere la situazione politica mondiale, ha sostenuto che gli stati nazionali sono in declino, come sarebbe dimostrato dal liquefarsi del potere statale in Africa Settentrionale, nel Medio Oriente e nelle aree confinanti con la Russia. Dopo di lui Sabino Cassese ha rincarato la dose, sostenendo che molte decisioni valide a livello internazionale vengono oggi prese da organismi sovranazionali, da organizzazioni non governative o, addirittura, da privati. Angelo Panebianco invece, come al solito, ha approfittato dell’occasione per fare propaganda all’alleanza, a suo dire imprescindibile, tra Europa e Stati Uniti d’America.

È stata poi la volta di Romano Prodi il quale, dopo aver fatto presente che la dissoluzione degli stati nazionali non è un fenomeno generale, poichè non si verifica in Europa, nell’Estremo Oriente e in America Meridionale, ha (gentilmente) ridicolizzato Cassese, facendogli notare che dietro agli organismi sovranazionali e ai privati c’è sempre uno stato nazionale e, di norma, uno di quelli che contano.

Nel mondo, ha tenuto a sottolineare, comandano ancora gli stati e, in particolare, gli Stati Uniti d’America, la cui potenza militare, e quindi politica, è superiore a quella di qualsiasi altro. Il problema del governo statunitense, attualmente, è semplicemente quello di non disporre di uomini pronti a morire per lui: è in grado di sconfiggere qualsiasi avversario ma non è in grado di consolidare sul terreno le proprie vittorie. In competizione con gli USA sta aumentando il suo potere la Cina, che Prodi conosce bene, data la consuetudine che ha con quel Paese. In difficoltà, ma ancora potente, è la Russia; mentre l’Unione Europea, sempre più divisa, è ormai saldamente nelle mani del governo tedesco.

È apparsa chiaramente, in conclusione, la differenza tra chi parla (Prodi), chi fa propaganda e chi blatera.

Appartiene a quest’ultimi anche il premier Matteo Renzi, che continua a dipingere la situazione italiana come rosea e i rapporti tra Italia e Germania come soddisfacenti. E si fatica a comprendere come un personaggio del genere possa essere preso sul serio. Ma forse, in realtà, lo prendono sul serio soltanto i giornali e le televisioni italiane e, conseguentemente, chi li legge e chi le ascolta.

Solo i seguaci di Grillo, tra le forze presenti nel parlamento italiano, dicono le cose per quello che sono, e cioè che il Paese è sull’orlo del fallimento, stretto in una morsa tra la corruzione dilagante e le politiche economiche imposte dal governo tedesco. Naturalmente, vengono accusati di essere bugiardi.