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Categoria principale: Esteri Categoria: Europa
Creato Domenica, 01 Febbraio 2015

La GGreciarecia è in mano a Tsipras? di Luciano Nicolini (n°176)

Domenica 25 gennaio, in Grecia, è accaduto qualcosa che, fino a pochi anni fa, appariva improbabile: Syriza, la formazione di sinistra guidata da Tsipras, ha vinto le elezioni politiche.

Ha raccolto soltanto il 36% dei voti validi, con un’affluenza ai seggi limitata al 64%: da un punto di vista numerico ben poca cosa. Ciò gli è bastato però per ottenere 149 seggi, due in meno di quelli necessari per godere della maggioranza assoluta in parlamento.

È chiaro che ora dovrà trovare almeno un alleato, ma non sembra essere questo il problema. La questione vera è: lo lasceranno governare? Tsipras, durante la campagna elettorale, ha promesso di portare avanti una politica economica opposta a quella ufficialmente dettata dalla finanza internazionale. Poiché è raro che chi detiene il potere si lasci condizionare dal voto popolare, non è da escludere la messa in opera di un golpe militare. Oppure, visto che in Europa i golpe sembrano non essere più di moda, di una tempesta finanziaria tale da distruggere il già rovinato Paese.

O forse i poteri forti hanno lasciato vincere Tsipras nella consapevolezza che in Europa non si può più tirare troppo la corda e che è arrivata l’ora di allentare la pressione sulle classi popolari?

È difficile rispondere. Per quanto mi riguarda non ho mai avuto troppa simpatia per Tsipras, e mi sono guardato bene dal votare per i suoi seguaci italiani alle ultime elezioni per il parlamento europeo. Tuttavia la vittoria di Syriza in Grecia, a qualunque cosa sia dovuta, mi fa piacere. Offre infatti una buona occasione all’Unione Europea per rivedere la propria politica economica e salvare il progetto di unificazione. Vorrà coglierla?

Personalmente, lo spero.

Dell’Unione Europea, su questa rivista, abbiamo parlato spesso assai male; e direi che i motivi per farlo non manchino. È bene però ricordare che il progetto nacque, nel secondo dopoguerra, affinchè non si ripetessero più tragedie come il primo e il secondo conflitto mondiale, che in Europa avevano avuto inizio. Inoltre, se è vero che l’euro ha prodotto molti danni in paesi come la Grecia e l’Italia, è solo grazie all’Unione Europea, e alla sua attenzione per la salvaguardia dell’ambiente, se il nostro paese non si è trasformato in un immenso immondezzaio. Sarebbe un peccato che, insieme alla (lurida) acqua del bagno, si fosse costretti a buttar via anche il proverbiale bambino.