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Categoria: Guerra
Creato Lunedì, 17 Novembre 2003

Arrivano i cinesi, arrivano nuotando, redazionale (n°25)

Così cantava, alla fine degli anni ’60, Bruno Lauzi.

Ora, invece, pare che arrivino volando: da poche settimane è diventata di dominio pubblico la notizia che la Cina, grazie alla sua crescente potenza economica e con l’aiuto della tecnologia importata dalle ex repubbliche sovietiche, sta sviluppando un ambizioso programma spaziale.

I più non hanno dato importanza alla cosa. Da tempo siamo abituati a pensare che la grande competizione che si svolse quarant’anni fa tra USA e URSS fosse solo un assurdo spreco di risorse finalizzato ad accrescere il prestigio dei due contendenti, e ben pochi ritengono che scenari del genere possano ripetersi oggi.

Non tutti però, la vedono così. Negli Stati Uniti c’è chi è molto preoccupato. Ce lo spiega Gabriele Garibaldi in un lungo e interessante articolo intitolato "I progetti spaziali di Stati Uniti e Cina", che consigliamo vivamente di leggere, sul sito:www.nuovimondimedia.it

L’autore, dopo aver minuziosamente descritto gli uni e gli altri, ed averli collocati nel contesto della competizione economica e militare tra i padroni del mondo e la nuova potenza emergente, così conclude:

"Vari elementi lasciano quindi prevedere che la sfida nello spazio tra Usa e Cina supererà quanto finora conosciuto circa l'utilizzo strategico - militare dello spazio (satelliti spia) per andare rapidamente verso la "weaponization" * vera e propria dello stesso, a scopo sia difensivo che offensivo (due ambiti che si confondono e, visto l'obiettivo finale di deny space to others **, vedono il secondo prevalere nettamente sul primo). Se circa il carattere della politica spaziale della Cina non si hanno elementi certi (...) mentre si sa decisamente di più circa i suoi progressi spaziali e i progetti in cantiere, per quanto concerne gli Stati Uniti si può tranquillamente affermare (sulla base dei documenti sin qui analizzati, documenti di pubblico accesso e spesso reperibili su Internet) che essi sono risoluti a mantenere con ogni mezzo la propria leadership nello spazio, chiave di volta della "Full Spectrum Dominance" *** sulla quale basare la costruzione di un "New American Century" **** unipolarista.

Sull'attuale volontà statunitense di esercitare la forza in modo unipolar-imperiale ha tolto ogni dubbio lo stesso Rumsfeld, il quale, secondo una logica consequenziale ma perversa, ha affiancato alla dottrina dell'attacco preventivo - di per sé al di fuori della Carta ONU che legittima l'uso della forza solo a scopo di autodifesa - quella dello "Shock and Awe" ("Colpisci e lascia attonito dal terrore") che riprende l'omonimo libro "Shock and Awe: Achieving Rapid Dominance" pubblicato dalla National Defense University di Washington D.C. nel 1996. Secondo questo libro - criticato da alcuni ambienti militari e semplicemente ripugnante per chi rifiuta la logica militare - l'obiettivo della "Rapid Dominance" è "to impose overwhelming level of Shock and Awe against an adversary on an immediate or sufficiently timely basis to paralyze its will to carry on". L'idea, dunque, è quella di infliggere al nemico una sofferenza massiccia che lo lasci inebetito e lo convinca che nessuna resistenza è possibile. Tale obiettivo è raggiungibile principalmente attraverso un bombardamento spettacolare. Per gli autori la prima esperienza di questo genere è stata il bombardamento aereo di Guernica, il 26 aprile 1937, ripresa poi dagli Alleati nei bombardamenti terroristici con ordigni incendiari di Tokyo e Dresda. Le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki sono state il risultato dell'escalation nel livello di shock da infliggere al nemico: in questo caso esso era rivolto non solo al Giappone - ormai esangue - ma anche al nascente nemico sovietico. Se alla base dello shock vi è la "novità" del tipo di distruzione e se nel caso di Hiroshima e Nagasaki l'intento era di "to impose a regime of Shock and Awe through delivery of instant, nearly incomprehensible levels of massive destruction directed at influencing society", oggi lo stesso obiettivo non può che essere raggiunto con un "salto di qualità" negli strumenti del terrore, il quale può trovare proprio nella weaponization spaziale - chiave della Full Spectrum Dominance del 21° secolo - il presupposto fondamentale (...) La relazione tra la dimensione spaziale e la dimensione imperiale (con accenti quasi millenaristici) degli Stati Uniti, è suggellata - quasi a sintesi del "pensiero" militare esaminato - dalle conclusioni di "The Future of War: Power, Technology & American World Dominance in the 2lst Century", scritto nel 1996 dagli "arms experts" George and Meredith Friedman. "Just as by the year 1500 it was apparent that the European experience of power would be its domination of the global seas, it does not take much to see that the American experience of power will rest on the domination of space. Just as Europe expanded war and its power to the global oceans, the United States is expanding war and its power into space and to the planets. Just as Europe shaped the world for a half a millennium" - dominando gli oceani con le sue flotte - "so too the United States will shape the world for at least that length of time" dominando lo spazio ***** (...).

Traduzioni:

* Armamento

** Negare spazio agli altri

*** Completo predominio

**** Nuovo secolo americano

***** Come attorno all’anno 1500 fu evidente che il potere europeo si sarebbe basato sul dominio degli oceani, non ci vuole molto a capire che il potere americano si baserà sul dominio dello spazio. Come l’ Europa estese la guerra e il suo potere sugli oceani, gli Stati Uniti stanno estendendo la guerra e il loro potere allo spazio e ai pianeti. Come l’Europa plasmò il mondo per mezzo millennio, così anche gli Stati Uniti plasmeranno il mondo per un periodo almeno uguale.