Usa, spot su Nassirya, redazionale (n°44)
Apprendiamo dal "Manifesto" dell’11 ottobre che "la strage dei 19 carabinieri di Nassirya è diventata lo spot elettorale preferito da Bush nella sua campagna per le presidenziali. In TV gli Americani vedono l'esplosione e la disperazione dei militari italiani. Poi compare la scritta che dice pressapoco: ecco la prova che io, Bush, sono andato in guerra non da solo, ma con una coalizione che ha avuto i suoi morti".
"Davvero nessuno ha niente da dire – si chiede il Manifesto - che sui morti italiani si faccia propaganda elettorale negli USA?"
Pare di no.
Per parte nostra, invece, ci chiediamo: "E’ igienico, per gli Italiani, continuare a mostrare a tutto il mondo che il governo italiano è il miglior alleato di Bush?" Probabilmente no. Anche perchè i terroristi credono (o fingono di credere?) che la democrazia occidentale non sia una farsa, e non fanno differenza tra i popoli e i loro governanti.
"E’ il popolo americano che ha finanziato gli attacchi contro di noi – è scritto in un manifesto di al-Qaeda del novembre 2002 – esso controlla, attraverso i senatori che ha eletto, come vengono impiegate le tasse".