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Categoria: Cinema
Creato Venerdì, 08 Luglio 2022

Last duelIl meglio della stagione cinematografica 2021-22, di Luca Baroncini (n°255)

È stata una stagione di film belli ma poco visti o, perlomeno, non visti nella loro dimensione naturale, cioè la sala cinematografica. Si produce sempre di più, i nostri occhi sono affamati di storie in cui perdersi, ma il cinema, inteso come luogo in cui vedere film senza distrazioni su uno schermo il più grande possibile, dopo il covid e una politica istituzionale poco lungimirante, sta faticando molto per riportarsi al centro dell’interesse del pubblico, sempre più distratto da mille sollecitazioni e scorciatoie.

In un periodo quindi molto complicato, quali sono stati i film che si sono particolarmente distinti? Ovviamente non parliamo di incassi, quelli ormai sono appannaggio quasi esclusivo di supereroi e saghe infinite, ma di qualità, termine quanto mai vago e soggettivo, da intendersi come connubio indissolubile di bellezza, stimoli, potenza, intrattenimento, sensibilità e, ovviamente, gusto personale. 

Per trovare i film di maggiore interesse in questa stagione sbilenca occorre partire dal Festival di Venezia che a settembre è stato un ottimo apripista, dalle Madres paralelas di Pedro Almodovar, tanto imperfette quanto vitali, all’antieroe solitario e silenzioso interpretato da Oscar Isaac ne Il collezionista di carte di Paul Schrader, senza dimenticare l’Eduardo Scarpetta messo in scena da Mario Martone nel riuscito Qui rido io. Venezia ha segnato il debutto anche dei due film cardine della stagione, il Dune di Denis Villeneuve, miracolosamente in equilibrio tra autorialità e mainstream, in grado di soddisfare il palato dei cinefili come quello del grande pubblico, e Il potere del cane di Jane Campion, in cui la regista ha sondato le derive del nero attraverso un sottile thriller travestito da western. Il primo è poi stato il vincitore morale degli Oscar, conquistandone sei, tutti tecnici, il secondo, invece, lo sconfitto ufficiale, perché a fronte di dodici candidature ne ha vinta solo una per la regia della Campion. 

Il vero mistero rimane però la globale indifferenza con cui è stato accolto The Last Duel di Ridley Scott, capace di parlare al presente affrontando le dinamiche brutali della Francia del XIV secolo e approfondendo la soggettività della percezione in un caso di stupro; un film dal cast altisonante, spettacolare, girato con grande maestria e molto attuale, eppure del tutto ignorato, a ogni latitudine, sia in sala che nella stagione dei premi. Festival di Venezia a parte, due film molto interessanti sono arrivati da Cannes:  La persona peggiore del mondo di Joachim Trier, ritratto femminile che coglie l’inquietudine contemporanea nel cercare un proprio posto nel mondo, e il perturbante Lamb, di Valdimar Jóhannsson, che parla di maternità, famiglia, inclusione, genitorialità, religione, attraverso il filtro dell’horror, configurandosi come una delle opere più originali dell’anno. 

La maggior parte di questi titoli sono già presenti in streaming, ma sarebbe bello sfruttare l’estate per recuperarli in qualche arena estiva. Io sono già alla ricerca di quelli che ho perso, quindi l’acclamato Ennio, il bis di Martone Nostalgia e lo snobbatissimo Cyrano. A ciascuno, quindi, le sue visioni. 

Buona estate.

 

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