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Categoria: Cinema
Creato Venerdì, 23 Maggio 2025

Locandina del film "Conclave"Conclave, recensione di Luca Baroncini

di Edward Berger 

con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Sergio Castellitto, Isabella Rossellini

Ci sono casi in cui un film “casca a fagiolo”, come si suol dire. Succede con “Conclave” di Edward Berger, in occasione della morte di Papa Francesco diventato di grande attualità. Non a caso è stato immediatamente distribuito in streaming e riproposto al cinema. 

Il film è originariamente uscito nelle sale in occasione delle festività natalizie del 2024 ottenendo un buon successo (un incasso di 6 milioni di euro e più di 800 mila spettatori) e ha poi ricevuto otto candidature all’Oscar vincendolo per la migliore sceneggiatura non originale di Peter Straughan, tratta dall’omonimo romanzo di Robert Harris.

L’opera racconta cosa succede in occasione della morte di un pontefice (nella finzione Gregorio XVII) e i conseguenti intrighi intorno alla ricerca del successore, attraverso la riunione del collegio cardinalizio della Chiesa cattolica dentro la Cappella Sistina che prende appunto il nome di Conclave e che, nella realtà, ha portato alla recente nomina di Papa Leone XIV. 

Nel film succede di tutto e si intrecciano bramosia di potere, vanità, idealismo, nell’incalzante avvicendarsi di strategie, alleanze, rivalità e colpi di scena (non sempre plausibili ma sicuramente d’effetto). I quattro cardinali su cui si concentra l’attenzione sono il progressista liberale statunitense (un sempre bravo Stanley Tucci), il conservatore sociale nigeriano, il conservatore tradizionale canadese e il tradizionalista reazionario italiano (Sergio Castellitto, unica nota un po’ stonata, perché eccessiva, in un cast perfetto). A tenere le fila e a cercare i punti deboli dei vari candidati è il cardinale e decano, con qualche dubbio nel suo cammino di fede, interpretato dallo straordinario Ralph Fiennes.

L’unico personaggio femminile è quello di Suor Agnes, il cui compito è quello di gestire la logistica, il che mostra chiaramente, ce ne fosse bisogno, la misoginia dilagante e mai davvero messa in discussione della Chiesa cattolica. 

Il film punta all’intrattenimento spruzzando di thriller il contesto di grande suggestione (la cappella Sistina ricostruita a Cinecittà), ma ha anche modo di affrontare tematiche importanti e di rilevanza politica e sociale. Non mancano cliché, certo, come pure uno schematismo di fondo nelle caratterizzazioni, ma l’incedere è coinvolgente, la confezione impeccabile e l’impaginazione elegante. Il mix che ne deriva genera un cinema solido nell’impianto, tradizionale nell’approccio e contemporaneo nei contenuti, forse privo di ambiguità, di quel mistero che la fede in fondo lascerebbe presupporre, ma l’impasto funziona e lascia appagati. 

In base a quanto dichiarato dal fratello maggiore del nuovo pontefice, Papa Leone XIV ha visto “Conclave” prima del voto, “per sapere come comportarsi durante l’elezione”, a conferma delle parole di Oscar Wilde che diceva “la vita imita l’arte più di quanto l’arte non imiti la vita”. 

 

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