Cinema
Fuocoammare, recensione di Luca Baroncini (N°188)
di Gianfranco Rosi
Gianfranco Rosi, dopo la consacrazione con “Sacro GRA” vincitore del Leone d’Oro al Festival di Venezia del 2013, ha ormai uno stile riconoscibile. Non racconta una storia, non fa un’inchiesta giornalistica, ma coglie ciò che lo colpisce della realtà che affronta filtrandolo con la sua sensibilità. Non senza un po’ di malizia, però, infatti finisce sempre per cogliere i contrasti dei luoghi trasformando le persone in personaggi. Succedeva in “Sacro GRA”, dove il pittoresco e il bizzarro più che rappresentare un luogo finivano per connotarlo in modo parziale, e succede anche nel decisamente più riuscito “Fuocoammare”.
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Good Kill, recensione di Luca Baroncini (n°188)
di Andrew Niccol
con Ethan Hawke, Zoë Kravitz, January Jones
Andrew Niccol è regista che cavalca i tempi, analizzandone gli umori e spesso anticipando le possibili innovazioni offerte dalla tecnologia, sia che parli delle opzioni dell’ingegneria genetica (“Gattaca” e “In Time”), della realtà virtuale (“S1m0ne”) o di traffico di armi (“Lord of War”). I suoi film godono di atmosfere perturbanti, personaggi conflittuali e tematiche forti.
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Remember, recensione di Luca Baroncini (n°187)
di Atom Egoyan
con Christopher Plummer, Martin Landau, Bruno Ganz, Jürgen Prochnow, Heinz Lieven
Il tema dell’Olocausto, in tutte le sue terribili declinazioni, è stato affrontato ripetutamente al cinema.
Il caso Spotlight, recensione di Luca Baroncini (n°187)
di Thomas McCarthy
con Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber, John Slattery, Stanley Tucci
Da una parte la storia vera.
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Il figlio di Saul, recensione di Luca Baroncini (n°186)
di László Nemes
con Géza Röhrig, Levente Molnar, Urs Rechn, Todd Charmont
Ottobre 1944. Saul è un ebreo ungherese deportato ad Auschwitz-Birkenau e membro del Sonderkommando, unità speciale che raggruppa i prigionieri ebrei chiamati ad assistere i nazisti come addetti al funzionamento dei forni crematori e allo smaltimento dei resti umani. Un compito agghiacciante in un luogo in cui non c’è spazio per logica e buon senso e dove ogni minuto potrebbe essere l’ultimo.
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Star Wars - Episodio VII. Il Risveglio della forza, recensione di Luca Baroncini (n°186)
di J.J. Abrams
con Harrison Ford, Carrie Fisher, Daisy Ridley, Mark Hamill, John Boyega, Adam Driver, Oscar Isaac
Tra le tante saghe che hanno colonizzato l’immaginario, “Guerre Stellari” è sicuramente una delle più longeve e riuscite, un formidabile frullato di cultura pop dove cinema, fumetti e televisione vengono rivisitati da George Lucas con fantasia e competenza tecnica.
Dio esiste e vive a Bruxelles, recensione di Luca Baroncini (n°185)
di Jaco Van Dormael
con Pili Groyne, Benoît Poelvoorde, Catherine Deneuve, François Damiens
Cosa succederebbe se le persone conoscessero la propria data di morte? È quello che capita nel nuovo film di Jaco Van Dormael, regista belga di culto noto per la sua irrefrenabile, ma non prolifica, vena creativa. In trent’anni di carriera appena cinque film, di cui solo due distribuiti in Italia: il folgorante “Toto le héros - Un eroe di fine millennio”, del 1991, storia di Thomas che crede di essere stato scambiato alla nascita con un altro bambino (ma anche molto altro) e “L’ottavo giorno”, del 1996, incentrato sulla amicizia tra un ragazzo Down e un manager stressato, che valse a Daniel Auteuil e Pascal Duquenne il premio come Migliori Attori al Festival di Cannes.
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A Bigger Splash, recensione di Luca Baroncini (n°185)
di Luca Guadagnino
con Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Dakota Johnson, Matthias Schoenaerts, Aurore Clément, Corrado Guzzanti
Luca Guadagnino è regista che divide. La leggenda narra sia amato all’estero, per via dell’approccio molto internazionale e fuori dagli schemi italici, e odiato in patria, forse perché non gli si perdona “Melissa P.”, o il successo, o non si sa bene cosa. Sta di fatto che “A Bigger Splash”, in concorso al Festival di Venezia 2015, è stato fischiato dai più, generando sfoghi solipsistici nei pochi che lo hanno apprezzato, dando il via a una danza di accuse e contro accuse tra critici. Un fermento buono per suscitare curiosità intorno al film e, infatti, sfruttato dal marketing per farne parlare.
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La prima luce, recensione di Luca Baroncini (n°184)
di Vincenzo Marra
con Riccardo Scamarcio, Daniela Ramirez, Gianni Pezzolla
Vincenzo Marra mantiene l’approccio documentaristico che da sempre caratterizza le sue opere (a partire da “Tornando a casa” del 2001 che gli valse il premio come miglior film alla Settimana Internazionale della Critica del Festival di Venezia). Sotto lo sguardo del suo occhio sensibile questa volta c’è la deriva di una coppia come tante: lui avvocato introverso, lei grafica sudamericana in Italia da sette anni.
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Beasts of No Nation, recensione di Luca Baroncini (n°184)
di Cary Fukunaga
con Abraham Attah, Idris Elba, Ama Abebrese, Richard Pepple
Dopo l’enorme successo della serie televisiva “True Detective” sono tutti con il fucile spianato nei confronti di Cary Fukunaga che, per il suo terzo lungometraggio, decide di adattare per il grande schermo il romanzo “Bestie senza una patria” di Uzodinma Iweala.
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Black Mass – L’ultimo gangster, recensione di Luca Baroncini (n°183)
di Scott Cooper
con Johnny Depp, Joel Edgerton, Benedict Cumberbatch, Kevin Bacon, Dakota Johnson, Peter Sarsgaard, Juno Temple
James “Whitey” Bulger è un criminale statunitense di origini irlandesi che negli anni ’70 mise a soqquadro la città di Boston per detenere il monopolio di spaccio di droga e gioco d’azzardo e fermare l’ascesa di una famiglia mafiosa rivale.
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Sangue del mio sangue, recensione di Luca Baroncini (n°183)
di Marco Bellocchio
con Pier Giorgio Bellocchio, Lidiya Liberman, Roberto Herlitzka, Alba Rohrwacher, Federica Fracassi, Alberto Cracco, Filippo Timi, Patrizia Bettini
Il nuovo film di Marco Bellocchio è sangue del suo sangue, un compendio del suo percorso artistico e personale, della sua visione e della sua vita.
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Chi saranno i protagonisti della nuova stagione cinematografica? di Luca Baroncini (n°182)
A inizio stagione c’è sempre la curiosità di sapere quali saranno gli attori che interpreteranno i film più amati, discussi, premiati, e il tempo delle previsioni è proprio la fine dell’estate. Siccome nulla è casuale nell’industria cinematografica, tutto il lavoro di preparazione ormai è stato fatto e le case di distribuzione hanno ipotizzato strategie sperando che sia proprio il film e l’attore su cui hanno puntato a ottenere riconoscimenti e spazio mediatico.
Schermi d’estate, di Luca Baroncini (n°181)
“Il cinema non va in vacanza”. Con questo slogan i distributori cinematografici promettono un’estate di film nelle sale. Non più “chiusura estiva”, i grandi successi della stagione a prezzo ridotto e qualche fondo di magazzino ripescato all’ultimo, quindi, ma una programmazione attenta e calibrata. Certo, i distributori lo dicono tutti gli anni, e tutti gli anni finiscono per disattendere le aspettative, facendo uscire un paio di titoli di sicuro successo, perciò indifferenti alla canicola, con intorno il vuoto.