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Categoria: Libri
Creato Venerdì, 23 Maggio 2025

Copertina del libro Incel in una stanzaIncel in una stanza

Il cinema dei maschi brutti, soli e cattivi, recensione di Luca Baroncini

Libro di Dikotomiko

Rientro nella categoria di quelli che vedendo la miniserie televisiva “Adolescence” hanno scoperto l’esistenza degli “incel”, nicchia in cui convergono gli “INvoluntary CELibate”, coloro che non trovano un partner nonostante lo vogliano e a causa di questo maturano un odio sociale. Dinamiche di questo tipo sono sempre esistite, ma internet e i social network hanno consentito a questa frustrazione serpeggiante di maschi soli e arrabbiati di trovare un terreno fertile in cui espandersi, consentendo la ricerca di simili in cui riconoscersi, con cui potersi confrontare e dal cui esempio, quasi mai virtuoso, lasciarsi plasmare. 

Anche di questo parla il libro di Dikotomiko, micro-collettivo composto da Massimiliano Martiradonna e Mirco Moretti, che approfondisce il disagio analizzandolo da più punti di vista, dentro e fuori dagli schermi. Il fil rouge è infatti il cinema, attraverso un percorso originale che va dai personaggi cult più citati per capire il fenomeno (il Travis Bickle a cui dà vita Robert De Niro in “Taxi Driver” o il Tyler Durden di Brad Pitt in “Fight Club”), ad altri decisamente meno scontati (il supercriminale Megamind dell’omonimo film di animazione Dreamkorks); ed è interessante ragionare su come ciò che vediamo condiziona il percepito, a volte legittimandolo.

Tranquilli, non diventiamo omicidi vedendo un film, semplicemente diamo voce a un sentire che è già parte di noi. Come ha detto Wes Craven in “Scream”, “i film non fanno nascere nuovi pazzi, li fanno solo diventare più creativi”. 

Lo sguardo adottato dagli autori è a 360 gradi, il cinema è il collante, intorno ci sono videogiochi, chat, musica, influencer, attualità, alcuni fatti di cronaca particolarmente eclatanti e un sentire personale. L’approccio è snello, con una suddivisione in capitoli che trova nei titoli dei film una sintesi degli argomenti trattati, scelta che facilita la fruizione. 

Tra le tante considerazioni che la lettura stimola ce n’è una un po’ inquietante: forse nel cammino personale di crescita a molti è capitato di sentirsi, se non “incel”, comunque non ascoltati o capiti o all’altezza o adeguati, perché ora questa parte diventa il tutto evolvendo in una ossessione totalizzante? Perché la condivisione non smussa il fenomeno ma lo alimenta? Perché appartenere a una nicchia fortifica le proprie convinzioni anziché ridimensionarle? Sono solo alcune delle domande suscitate dalla lettura e quando ci sono domande significa che il testo ha colpito in profondità. Molto utile, per districarsi in un mondo in continua evoluzione, il glossario con cui si conclude il libro.

 

 

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