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Categoria: Libri
Creato Lunedì, 20 Dicembre 2004

Zenone Sovilla, Biocrazia, recensione di Luciano Nicolini (n°48)

Strano libro, quest’opera del giornalista-editore Zenone Sovilla. L’autore inizia facendosi interprete delle teorie di Ivan Illich, profeta di una società a misura d’uomo

; prosegue esaminando le esperienze realizzate nei paesi nordeuropei in tema di mobilità incentrata sul binomio bicicletta-mezzo pubblico; passa poi a raccontare le sue avventure in qualità di cicloturista e, infine, dopo una digressione sulla corruzione del mondo del ciclismo agonistico, conclude con una serie di consigli per chi utilizza la bicicletta.

"L’intento di questo breve volume – dichiara – era di indicare l’urgenza di adoperarsi per porre al centro del dibattito sociale, dell’impegno politico e dell’attività istituzionale una serie di questioni correlate con la qualità della vita e con il rischio di malattia e morte delle persone nel quadro di un modello economico e culturale che genera questi gravi effetti collaterali". E, ovviamente, di raccomandare l’uso della bicicletta.

Nel complesso, bisogna dire, risulta piuttosto convincente, anche a chi, come me, per evitare di rimanere vittima della propria distrazione, ha fatto la scelta, assai più radicale, dell’utilizzo delle scarpe. Ma, sembra opportuno ricordarlo, scelte di questo tipo, oggi, rappresentano un lusso.

E’ vero che, come illustra l’autore, chi utilizza per i propri spostamenti la bicicletta (e i mezzi pubblici) risparmia enormemente e può, in tal modo, dedicare meno tempo al lavoro; ma, per poterlo fare, deve essere un libero professionista, e di quelli che non sono costretti a rincorrere i capricci dei propri clienti.

E’ vero che chi abita vicino al posto di lavoro risparmia energia, tempo e denaro; ma solo se l’appartamento in cui abita è di sua proprietà, o se paga un affitto ragionevole. Ogni giorno, soprattutto nelle grandi città, a causa degli affitti insostenibili, molte persone, al contrario, proprio per riuscire ad arrivare a fine mese, vanno ad abitare lontano dal posto di lavoro!

Certo, se si vuol cambiare radicalmente questa società, da qualche parte bisogna pur cominciare...

Il libro ci dimostra con dovizia di particolari che, almeno chi può permetterselo, può anche cominciare con l’utilizzare, al posto dell’automobile, la bicicletta.

 

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