Teatro

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Creato Domenica, 14 Maggio 2023

Nel tempo che ci resta. Elegia per Falcone e Borsellino.Nel tempo che ci resta.

Elegia per Falcone e Borsellino, recensione di Eugen Galasso

produzione: Campo Teatrale - Teatro dell’Elfo

testo e regia di César Brie

interpreti: César Brie (Tommaso Buscetta), Marco Colombo Bolla

(Paolo Borsellino),  Elena D’Agnolo  (Agnese Piraino Leto), Rossella Guidotti  (Francesca Morvillo), Donato Nubile (Giovanni Falcone)

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Creato Lunedì, 23 Gennaio 2023

Soldati italiani in trinceaNelle mani della sorte, recensione di Irene Carrubba e Eugen Galasso (n°259)

spettacolo di letture, musiche originali e proiezioni

produzione: Cooperativa Teatrale Prometeo 

regia: Dario Spadon

interpreti: Francesca Camilla D’Amico e Dario Spadon

retroproiezioni: Ilaria Scarpa e Luca Telleschi

musiche originali di Tiziano Popoli     

Prima Guerra Mondiale, che si vede sullo schermo retrostante con “immagini reali” e creazioni di luce, e si sente narrare dagli interpreti con testi (di Ardengo Soffici, Corrado Govoni, Carlo Emilio Gadda, Fausto Maria Martini e altri), canzoni (canta veramente bene Francesca Camilla D’Amico, oltre a saper recitare), musiche che sottolineano l’orrore della guerra.

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Creato Martedì, 20 Dicembre 2022

BazinBazin, recensione di Eugen Galasso (n°258)

Spettacolo di Giancarlo Sepe, autore e regista

Produzione: Teatro la Comunità 

Interpreti: Giuseppe Arezzi, Marco Celli, Margherita Di Rauso, David Gallarello, Claudia Gambino, Francesca Patucchi, Federica Stefanelli, Guido Targetti  e – nel ruolo di Bazin – Pino Tufillaro

Da sempre appassionato cultore di cinema, Giancarlo Sepe, figura storica del teatro di ricerca in Italia e in Europa, propone questo appassionante quanto (apparentemente) enigmatico “Bazin”; dove si parla del grande critico, storico e teorico del cinema André Bazin (1918-1958), che ha scritto testi fondamentali sulla teoria del cinema, oltre ad esprimersi come critico militante, fondando i Cahiers du cinéma, tuttora la rivista portante del cinema francese, nonostante la concorrenza di Positif. 

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Creato Lunedì, 07 Novembre 2022

Chiara FranciniUna ragazza come io, recensione di Irene Carrubba e Eugen Galasso (n°257)

Di Chiara Francini  e Nicola Borghesi.  

Regia di Nicola Borghesi.

Con Chiara Francini.  Musiche originali dal vivo di Francesco Leineri, anche esecutore.

Chiara Francini, dottoressa in lettere, autrice di tre romanzi di indubbio successo, fiorentina, anzi di Campi Bisenzio, “ridente” cittadina della hinterland fiorentina, attrice affermata, ripercorre in questo spettacolo la sua vita. 

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Creato Domenica, 12 Dicembre 2021

Forse-che-si-forse-che-noForse che sì forse che no…recensione di Eugen Galasso (n°248)

Produzione: Teatro Blu

Testo e regia: Nicola Benussi

In scena: Nicola Benussi e Mirko Giocondo

Una premessa: niente a che vedere con l’omonimo romanzo di D’Annunzio (1910).  Qui si tratta di un bambino, lungamente atteso da una coppia di genitori poveri, che dà una grande festa: ma il bambino, chiamato “Forse che sì forse che no” non ha un pelo in testa e ciò causa problemi al padre e alla madre, esclusi dal resto del paese, molto tradizionalista e non uso a “novità”

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Creato Domenica, 14 Novembre 2021

Polvere d'oroPolvere d’oro, recensione di Eugen Galasso (n°247)

Testo teatrale, regia e interpretazione di Alessandra Podestà

con la violoncellista Lucia Suchanska

Residenza artistica  del Teatro Prometeo

Tutto si svolge in uno scenario apocalittico, “orwelliano” (1984), conformemente alla frase attribuita ad Albert Einstein: “Se le api scomparissero dalla faccia della terra, per l’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.  Frase che, probabilmente, il grande scienziato non ha mai pronunciato, mentre è vero quello che ha scritto Maurice Maeterlinck, in “La vie des abeilles”(La vita delle api): “Si stima che più di centomila varietà di piante scomparirebbero se le api non le visitassero”. 

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Creato Sabato, 12 Giugno 2021

Luigi SturzoLa mafia, recensione di Irene Carrubba e Eugen Galasso (n°244)

di Luigi Sturzo

Giovani della Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio d’Amico” e Fondazione Teatro della Toscana

regia:  Piero Maccarinelli

Partendo da una riduzione del testo di Don Luigi Sturzo (1871-1959), fondatore del Partito Popolare Italiano da cui nascerà la Democrazia Cristiana, che prevedeva cinque atti,   “La mafia” parte da un caso reale, ossia l’omicidio avvenuto nel 1893 di Emanuele Notarbartolo, direttore di banca, già sindaco di Palermo. Di questo si scoprì quale mandante l’onorevole Raffaele Palizzolo, per cui tutto il processo subì intralci e ostacoli per finire con la condanna di Palizzolo, legato alla mafia, in primo grado, e poi la sua assoluzione in appello. 

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Creato Domenica, 10 Novembre 2019

I giganti della MontagnaI giganti della montagna, recensione di Irene Carrubba e Eugen Galasso (n°227)

di Luigi Pirandello

Regia:  Gabriele Lavia

Come noto, “I giganti della montagna” è il testo teatrale incompiuto di Pirandello, il cui terzo atto non venne completato dall’autore in quanto sopraffatto dalla morte nel dicembre del 1936.  La regia e la messa in scena sono di Gabriele Lavia che, anche nei panni di Cotrone, accentua intelligentemente la dimensione dell’“oltre” (non maiuscolo, in quanto rimane vivo il ricordo di Pirandello che, alla domanda d’immatricolazione all’università di Bonn sulla religione professata, rispose decisamente “Ateo!”, sottolineando poi il bigottismo protestante della popolazione della città germanica. 

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Creato Sabato, 01 Giugno 2019

Nunsense LocandinaNunsense - Le amiche di Maria, recensione di Eugen Galasso (n°224)

di Dan Goggin 

messa in scena della Compagnia dell’Alba (Ortona, Abruzzo)

regia: Fabrizio Angelini

Nato nel 1985 prima di “Sister Act”, “Nunsense” dell’autore e compositore Dan Goggin è stato un successo, anche se meno trionfale del più celebre musical “conventuale” citato.

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Creato Sabato, 01 Giugno 2019

Locandina LagerLager, recensione di Eugen Galasso (n°224)

Cooperativa Teatrale “Prometeo”

di e con Dario Spadon e Sabrina Fraternali

regia: Dario Spadon

luci e fonica: Daniele Frison

Il lager (che è pienamente tale, non “durchgangs und polizeilager” - ossia di transito e di controllo da parte della polizia - come si recitava ufficialmente),  sito a Bolzano in via Resia, chiuso significativamente soltanto il 4 maggio 1945 e poi “fatto sparire” quasi certamente per coprire responsabilità e connivenze italiane e tirolesi (la zona è mistilingue), diviene protagonista di questo spettacolo, che comprende letture dal palcoscenico da parte dei due ottimi interpreti, musiche, materiali video,  testi classici (Qohelet ma anche una poesia in yiddish e alcuni bellissimi componimenti di Egidio Meneghetti narranti la vicenda del lager in dialetto padovano).

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Creato Sabato, 18 Maggio 2019

Locandina Sono stato io, io GiovanninoSono stato io, io Giovannino, recensione di Irene Carrubba e Eugen Galasso (n°223)

Realizzazione: Associazione culturale in Fabula 

Regia e rielaborazione testo: Vincenzo De Caro

Interpreti: Valerio Lombardi, Romina Bonciani, Gianmarco Fummo, Luca Palmieri, Laura Piccirillo     

Un po’ di antefatto: nel 1933 Emilia Vaglio, in arte Paola Riccora, scrive per Eduardo De Filippo il testo “Sarà stato Giovannino”, di cui questo spettacolo costituisce una rilettura critica.  Il tema della commedia, per dirla in breve, è la demonizzazione dell’ “altro”, dell’emarginato che diviene oggetto di scherno, di esclusione, di vittimizzazione, diventa, in altri termini, l’ “agnello sacrificale” di ogni piccola o grande malefatta casalinga, salvo la sorpresa finale consistente nel fatto che, quando una cameriera rimane incinta, sarà proprio Giovannino a farsi avanti come colpevole, pur non essendolo..

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Creato Martedì, 05 Febbraio 2019

Il borghese gentiluomoIl borghese gentiluomo, recensione di Irene Carrubba e Eugen Galasso (n°220)

Opera di Molière

Produzione: Namasté Teatro

Adattamento e regia: Stefano Tamburini

Interpreti: Michele Fabbri, Andrea Nardi, Rita Serafini, Valeria Vitti, Lorenzo Bittini, Barbara Danzé

Musiche: Marco Bucci 

Jourdain, borghese (diremmo meglio “bottegaio”, specificandone la professione), è un arrampicatore sociale del Seicento (l’opera è del 1670, tre anni prima del “Malade imaginaire”, anno nel quale Molière, muore in scena quale attore protagonista).

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Creato Martedì, 01 Maggio 2018

Uno sguardo dal ponteUno sguardo dal ponte, recensione di Irene Carrubba e Eugen Galasso (n°212)

di Arthur Miller

Produzione: Compagnia “Giardini dell’Arte”

Regia: Marco Lombardi

Interpreti: Aldo Innocenti, Brenda Potenza, Raffaele Afeltra, Marcello Sbigoli, Marco Ugolini, Fabrizio Pinzauti  

Questo “Uno sguardo dal ponte”, del 1955, nato sei anni dopo “Death of a Salesman”, ossia “Morte di un commesso viaggiatore”,  opera molto più attuale (descrive la crisi di un uomo che non riesce a stare al passo con i ritmi di lavoro indotti dal capitalismo consumistico), si riferisce alle difficoltà di integrazione dei Siciliani nella realtà USA, dove nella pièce emblematicamente si considera il “Bridge” che separa Brooklyn, zona di immigrati poveri, e la ricca e prosperosa Manhattan.

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Creato Venerdì, 01 Dicembre 2017

Lavia ragazzi che si amano manifestoI ragazzi che si amano, recensione di Irene Carrubba e Eugen Galasso (n°207)

spettacolo di e con Gabriele Lavia

da Jacques Prévert

musiche di Giordano Corapi

Jacques Prévert (1900-77), fu un poeta notevole, pur se talora ridotto ai “cioccolatini”, come giustamente dice Lavia, che all’inizio chiede agli spettatori cosa sia il teatro, affermando che non è magia, ma “poesia” nell’accezione etimologica greca,  per poi mettere in scena Prévert, grande poeta del “Front populaire”, libertario (ma non risparmiato dagli strali di Léo Ferré), capace di attraversare poesia, cinema, teatro, musica.

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