Alcuni articoli del numero 261 di Cenerentola
Che cosa si muove (e cosa no) in Italia, di Luciano Nicolini
Sono passati cinque mesi da quando la destra ha vinto le elezioni politiche (con il 44% dei voti espressi) e al suo interno la destra estrema ha trionfato (26% dei voti) insediandosi al governo
La reazione di quel poco che rimane della sinistra è stata piuttosto scarsa: i sindacati conflittuali hanno scioperato, in tutta l’Italia, il 2 dicembre e manifestato, a Roma, il giorno successivo, per il recupero dell’inflazione reale schizzata sopra il dieci per cento. Ma la partecipazione dei lavoratori allo sciopero non è stata esaltante.
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Ad un anno dall’inizio della guerra in Ucraina: riempiamo le piazze contro la guerra e il militarismo, di Assemblea Antimilitarista
Contro tutte le guerre, per un mondo senza eserciti e senza frontiere
Si è tenuta il 12 febbraio a Massenzatico, come preannunciato sullo scorso numero di Cenerentola, l’Assemblea Antimilitarista. Al termine è stato prodotto l’appello che qui riportiamo.
L’Aria che tira, Roberto Zani
Cronaca di un tragicomico attacco all’archivio storico della Federazione Anarchica Italiana
A fine gennaio infuria una polemica tra i parlamentari del Pd e due esponenti di Fratelli d’Italia, Donzelli e Delmastro, sul “caso Cospito”. Viene chiamata in causa la premier Meloni, che non perde l’occasione per lanciare un appello: «I partiti non devono dividersi di fronte al pericolo anarchico che incombe sull’Italia». La dichiarazione è sintetizzata su alcuni media con uno slogan di sicuro effetto: «tutti uniti contro il terrorismo».
Berlinale 2023, di Luca Baroncini
Dopo due anni di assenza torno alla Berlinale e trovo un festival in forma ma una città un po’ acciaccata. Se infatti la Berlinale offre la consueta programmazione cinematografica varia e curiosa, in cerca di un centro tra nomi di richiamo e slanci autoriali, Berlino sembra invece in una fase di transizione: cantieri ovunque, molte vetrine abbassate, prezzi alle stelle. Sembra, almeno in apparenza, che il covid abbia prodotto più danni di quelli con cui ci confrontiamo in Italia nel quotidiano. Forse è solo un percepito, ma l’impatto che qualcosa sia cambiato, e non in meglio, è più evidente qui che altrove.
The Dropout, recensione di Luca Baroncini
(miniserie tv)
Dalle stelle alle stalle il passo può essere breve. Ce lo ricorda la miniserie televisiva “The Dropout”, disponibile su Disney +, che racconta ascesa e declino di Elizabeth Holmes, nel 2015 “la miliardaria fattasi da sé più giovane e ricca d’America” (secondo la rivista di economia statunitense Forbes) e nell’anno successivo “uno dei leader più deludenti del mondo" (secondo Fortune, altra rivista di economia americana). Non è quindi un caso che se cerchiamo il suo nome su internet compare prima di tutto come truffatrice. Una truffatrice che con la sua startup Theranos (un misto tra “terapia” e “diagnosi”), fondata nel 2003, è stata capace di manipolare e ingannare fior di politici e imprenditori che l’avevano sostenuta (tra cui Henry Kissinger, Bill Clinton, George Shultz, Rupert Murdoch), ma soprattutto centinaia di cittadini americani.
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