Alcuni articoli del numero 254 di Cenerentola
Sullo sciopero del 20 maggio, di Luciano Nicolini
Una (piccola) parte della popolazione si è mobilitata contro la guerra
Ha avuto luogo in tutta l’Italia, venerdì 20 maggio, l’annunciato sciopero “contro la guerra, l’economia di guerra e il governo della guerra”. Nel momento in cui scrivo questo articolo non dispongo ancora di dati attendibili circa la partecipazione dei lavoratori: sembra tuttavia che non sia stata molto alta, forse inferiore a quella dello sciopero generale dell’11 ottobre scorso.
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Analisi sulla guerra in Ucraina, di Unione Sindacale Italiana, sezione di Ancona Gruppo Anarchico “Malatesta” di Ancona
Per un contributo di classe fuori dalle narrazioni nazionaliste, atlantiste e putiniane
La guerra in corso non inizia nel febbraio del 2022 anche se la vasta e violenta iniziativa militare della Russia di Putin porta prepotentemente ora alla ribalta la “questione ucraina” con tutte le sue complessità che volutamente non vengono spiegate dagli apparati mediatici di entrambe le parti in causa (e di quelle che le sostengono) impegnate ad alimentare il conflitto.
La popolazione italiana e il covid-19, redazionale
È stata pubblicata dall’Istat, il 22 aprile, una breve sintesi sullo stato della popolazione italiana. Convinti dell’importanza che hanno i fenomeni demografici nell’indirizzare il futuro delle popolazioni, commentiamo brevemente i dati in essa contenuti, confrontandoli con la situazione precedente alla diffusione del covid-19.
«Al 1 gennaio 2022 – scrive l’Istat - in Italia risiedono 58.983.122 persone, il 48,7% sono uomini, il 51,3% sono donne e l’8,8% sono persone con cittadinanza straniera».
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Le fate ignoranti – serie TV, recensione di Luca Baroncini
In principio fu l’omonimo film, grande successo del 2001 che fece scoprire al grande pubblico il talento del regista italo-turco Ferzan Özpetek. Il film partiva da una idea tanto semplice quanto ricca di possibili spunti: conosciamo davvero le persone che ci stanno accanto? La protagonista Antonia, infatti, rimasta improvvisamente vedova, si trova a dover fare i conti con la doppia vita del marito Massimo, amante a sorpresa di Michele, che la introduce a un mondo nuovo. Il film aveva il pregio di porre basi originali ma il difetto di risolverle cadendo nel luogo comune. A venti anni di distanza la serie tv, ideata da Gianni Romoli e dallo stesso Özpetek, che co-sceneggia e dirige anche alcuni episodi, riequilibra un po’ le cose. Cambiano ovviamente gli interpreti, a parte il punto fermo di Serra Yilmaz che continua a vestire i panni di Serra, i personaggi si sono un po’ imborghesiti, ma il soggetto è lo stesso.
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Fresh, recensione di Luca Baroncini
di Mimi Cave, con Daisy Edgar-Jones, Sebastian Stan, Jonica T. Gibbs, Charlotte Le Bon
Il genere horror si presta benissimo a dare voce a un sentire contemporaneo estremizzandone i toni. Nel mirino della regista Mimi Cave, alla sua opera prima, ci sono varie cose, ma soprattutto una mascolinità tossica che vuole la donna come oggetto di cui l’uomo rivendica il possesso per il proprio piacere. Nulla di nuovo sotto il sole: l’uomo manipolatore e violento, la donna vittima, ma anche capace di reagire. Le varianti, però, nella visione della regista e della sceneggiatrice Lauryn Kahn, sono tante, a partire dal tema del cannibalismo, poco sondato nelle sue derive. La protagonista Noa è una ragazza sola, senza legami familiari, con una grande amica con cui condivide la passione per la boxe. L’atmosfera è inizialmente da commedia, con l’appuntamento con un ragazzo conosciuto in chat davvero esilarante per il cinismo con cui viene smontata ogni ipotesi di possibile complicità tra i due. L’incontro con un aitante chirurgo plastico, gentile, poco insistente e con quel tanto di mistero da risultare affascinante e desiderabile, le cambierà la vita per sempre.