Cenerentola va via dalle edicole del Bolognese, di Alberto Lipparini (n°114)
Abbiamo perso una scommessa, ma andremo avanti lo stesso, con alcune novità…
La crisi economica che sta scuotendo il mondo, e fa materialmente soffrire molti di noi, ha certamente un merito: rendere più chiare le vicende del pianeta. Ma se piegheranno verso destra o verso sinistra ancora non si può dire.Del resto i cambiamenti storici non chiedono il permesso, avvengono quando sono maturi, anche se spesso aiutati da un pizzico di casualità e a volte in rapida successione (si pensi a un francese ottantenne nel 1851, spettatore di una dozzina di regimi assai diversi).
In parallelo, Cenerentola attraversa invece la crisi del settimo anno, quella che segna in genere la conferma di un rapporto, pur se ricalibrandone la struttura. Per la nostra rivista, che non dispone di alcun tipo di finanziamento pubblico e non ospita inserzioni pubblicitarie, ciò significherà materialmente puntare ad allargare la diffusione geografica nel paese, rinunciando al contempo alla distribuzione in edicola, che comporta oneri sproporzionati ai risultati. E poi, fra qualche mese, una più ampia presenza nella Rete. Ma significa anche altro, perché se il mondo cambia, certo anche noi dovremo cambiare un poco.
Non muta l’obiettivo cui abbiamo puntato sin dall’inizio, cioè mettere maggiormente in contatto l’arcipelago anarchico e il “mondo cattivo” là fuori, cercando di aggiornare l’analisi della realtà, ma al contempo riversando all’esterno qualcosa dei nostri “saperi” per raggiungere chi forse già agisce da libertario, magari non sapendo di esserlo, o che può diventarlo grazie al nostro contagio. Tuttavia i mutamenti in atto, e la loro incerta, se non allarmante, natura, impongono oggi qualcosa di più: più efficacia, più incisività, più concretezza. Adeguarci ai ritmi della storia. Individuare e diffondere strumenti per capire e più ancora per agire politicamente, che contribuiscano a influenzare quello che si può ben chiamare un passaggio di fase.
Dopo i rivolgimenti cui stiamo assistendo, le cose (in Italia e fuori) non saranno più le stesse: sta ai libertari di tutti i colori far sì che avanzino quanto più possibile verso un mondo in cui non solo il capitalismo selvaggio, la dissipazione delle risorse, il dominio, la guerra, la discriminazione di genere, razza o fede diventino realtà del passato, ma anche, e forse più, lo diventi la delega generalizzata, estremizzata, spettacolarizzata, svuotata persino dei valori borghesi che la connotano. Non si tratta di imprese impossibili: il “vecchio mondo”, in cui ancora viviamo e che presenta sé stesso come se ogni alternativa fosse concettualmente improponibile, ha già visto estinguersi tanti suoi aspetti reazionari oggi impresentabili anche da destra. Se fosse possibile dividere le epoche storiche con date precise diremmo che i tratti salienti che lo contraddistinguono hanno all’incirca duecento anni di vita. I partiti, per dire, non esistono da prima...
Molti dei cambiamenti di segno positivo che stanno avvenendo sotto i nostri occhi, in certi casi già da tempo, possono magari apparire minori oppure fra loro slegati, ma una vista d’insieme ne coglie la potenzialità trasformatrice. Si iniziano a intravedere rovesciamenti di logiche e di comportamenti nei settori della produzione, dell’ambiente, del consumo (del consumismo), della finanza, dell’occupazione, della solidarietà, dell’energia e in altri ancora. Di tutto questo intendiamo parlare diffusamente, soppesandone il valore storico, e traendone quando possibile indicazioni che speriamo utili per ciascuno, come persona nonché come attore politico e sociale. Anzi, abbiamo già cominciato: si tratta ora d’individuare le dosi giuste, che non rubino tutto lo spazio ai temi d’approfondimento più classici e alle rubriche consuete, che andranno però focalizzati e più intensamente analizzati. Ogni apporto sarà il benvenuto, ogni discussione di merito sarà indispensabile.
DAL PROSSIMO NUMERO CENERENTOLA NON SARA’ PIU’ IN VENDITA NELLE EDICOLE DI BOLOGNA, CASALECCHIO E SAN LAZZARO: INVITIAMO PERTANTO I LETTORI A SOTTOSCRIVERE L’ABBONAMENTO ANNUALE (22 EURO) UTILIZZANDO IL CONTO CORRENTE POSTALE 29991163 INTESTATO A “LUCIANO NICOLINI CASELLA POSTALE 1342 - 40124 BOLOGNA”