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Categoria: Dibattiti e opinioni
Creato Giovedì, 01 Febbraio 2024

musicaDenari, pensione, chi c’era con te? di Luciano Nicolini (n°270)

«Banane, lampone, chi c’era con te?

Io sono il tuo amore, sei solo per me»

Così recita una canzonetta di Franz Campi, portata al successo trent’anni fa dall’inossidabile Gianni Morandi e tuttora eseguita nelle balere della mia regione (l’Emilia-Romagna), forse perché la musica ritmata si presta ad essere ballata come hully gully.

Racconta di un maschio possessivo che teme che la sua compagna amoreggi con un altro, ma mi è venuta in mente leggendo due notizie pubblicate recentemente.

I denari 

La prima riguarda la redistribuzione della ricchezza. Apprendiamo infatti da un comunicato ANSA del 17 gennaio che 260 tra milionari e miliardari hanno firmato una lettera, indirizzata ai leader politici che hanno partecipato al World Economic Forum di Davos, nella quale chiedono di pagare più tasse.

Allegano inoltre i risultati di un sondaggio, condotto da Survation per conto di Patriotic Millionaires, secondo il quale il 74% delle 2.300 persone intervistate, titolari di patrimoni investibili (escluse le abitazioni) superiori a un milione di dollari, sarebbe favorevole a un aumento delle imposte sulla ricchezza; il 75% favorevole all’introduzione di un’imposta patrimoniale del 2% sui miliardari; il 58% favorevole all’introduzione di una imposta patrimoniale del 2% per le persone con più di dieci milioni di dollari.

Tra i firmatari gli Italiani Martino Cortese (fondazione Amplifon) e Guglielmo e Giorgiana Villarosa di Notarbartolo (ricchi rampolli di una famiglia nobiliare siciliana).

«Il 66% delle persone con un milione di dollari o più – secondo quanto riportato dal comunicato - sarebbe favorevole a un aumento delle imposte a proprio carico se queste venissero utilizzate per servizi  pubblici   e  infratrutture sociali nazionali; (…) il 53% ritiene che la ricchezza estrema sia responsabile del peggioramento del cambiamento climatico».

La pensione

Un mese prima, il 17 dicembre 2023, la commissione Bilancio del Senato aveva concluso l’esame del Ddl di bilancio con la manovra 2024. Tra le proposte di modifica approvate dalla commissione c’è un emendamento  all’articolo 33 della manovra che salva dai tagli inizialmente previsti le pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari. Eviteranno i tagli (conservando il regime precedente):

- coloro che arriveranno alla cessazione dal servizio o al collocamento a riposo d’ufficio per limiti di età o di servizio;

-  coloro che hanno maturato i requisiti per la pensione sia di vecchiaia sia anticipata entro il 31 dicembre 2023.

La parziale retromarcia del governo, della quale beneficeranno anche centinaia di migliaia di lavoratori degli enti locali e della scuola, è in gran parte dovuta all’opposizione fatta dai medici (pochi e spesso ben piazzati), mentre i sindacati dei dipendenti degli enti pubblici erano in tutt’altre faccende affaccendati.

Del resto, anche la drammatica situazione nella quale si troveranno al momento di andare in pensione i lavoratori nati negli anni ottanta del Novecento, della quale abbiamo parlato sul numero di ottobre di Cenerentola, è stata segnalata dalla Corte dei conti in un rapporto sullo stato di salute delle finanze pubbliche,  nel silenzio pressochè totale delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale.

La sinistra

Sì, va be’, ma la canzonetta?

La canzonetta di Franz Campi mi è venuta in mente perché sembra che alla sinistra (almeno a quella presente nelle istituzioni o ad essa legata) delle classi subalterne non importi più nulla:  chiede le dimissioni di chi ha la pessima abitudine di giocare con le armi da fuoco; chiede le dimissioni di chi compie strane operazioni con antichi dipinti; impone nelle città il limite di velocità di trenta chilometri all’ora; organizza raccolte differenziate dei rifiuti utilizzando cassonetti difettosi il cui contenuto finisce in gran parte negli inceneritori (pardon, nei “termovalorizzatori”). 

Ma le proposte finalizzate alla ridistribuzione dei redditi pare le facciano, inascoltati, i milionari (per la verità: solo alcuni fra essi); i tagli alle pensioni vengono contestati dai medici (che, in genere, non muoiono di fame) e la sinistra tace.

Dopo di che, come il maschio possessivo della canzonetta, si domanda se la mitica classe operaia la abbraccerà ancora o se stia già abbracciando qualcun’altra (la destra). Ma non si domanda perché.

 

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