Dibattiti e opinioni

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Creato Domenica, 01 Marzo 2015

Ragazza che studiaAutogestione possibile? di Il Passatore (n°177)

Prosegue il dibattito promosso dal Passatore che, questa volta, interviene sul tema affrontato da Nicolini nello scorso numero di Cenerentola.

Quando si parla di autogestione delle aziende è opportuno essere estremamente specifici circa la definizione di azienda.

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Creato Domenica, 01 Marzo 2015

Copertina del libro "La rivoluzione che viene" di David GraeberLa rivoluzione che viene, di Alberto Lipparini (n°177)

La rivoluzione che viene ci salverà: è la mia opinione, anche se “nubes oscuras nos impiden ver”. Molti compagni avranno riconosciuto in queste parole un verso di “A las barricadas”, inno della Cnt durante la rivoluzione spagnola, quella durante la quale, nell’arco di sei giorni, vennero eliminati Camillo Berneri (che se fosse tornato vivo in Italia, nel dopoguerra avrebbe probabilmente “fatto la differenza”) e Andreu Nin, capo dell’eretico Poum, la cui storia individuale si mescolò a più riprese a quella dei libertari.

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Creato Domenica, 01 Febbraio 2015

Cervia festa aquiloni - Foto di Luca BaronciniA proposito di autogestione delle aziende, di Luciano Nicolini (n°176)

Il dibattito promosso dal Passatore, e finalizzato a una precisazione degli obiettivi dell’anarchismo contemporaneo, prosegue su vari fronti. Nei precedenti numeri di Cenerentola abbiamo discusso di sanità, di scuola, di previdenza, di cause civili e di cause penali. Non siamo arrivati a conclusioni vere e proprie, ma mi sembra siano stati fatti alcuni significativi passi avanti.

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Creato Domenica, 01 Febbraio 2015

 Votate questo emblemaLe primarie sono una boiata pazzesca, redazionale (n°176)

In Italia si riparla di elezioni, e non solo di quelle per il capo dello stato

Quando leggerete questo articolo, probabilmente, l'Italia avrà un nuovo presidente della Repubblica. Nel momento in cui stiamo scrivendo, invece, ancora non si sa chi sarà. Dubitiamo che il cambio al vertice dello stato influirà pesantemente sul nostro futuro, e questo non perchè, come si insegnava nelle scuole pubbliche fino agli anni settanta del Novecento, il presidente abbia scarsi poteri (ne ha anche troppi se, come ha fatto Napolitano, decide di approfittarne) ma perchè nulla lascia pensare che possa essere eletta una persona esterna alla casta che, nel corso degli ultimi decenni, ha portato alla rovina il Paese.

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Creato Giovedì, 01 Gennaio 2015

Manifestante - Foto di Rebeschini Mario Legge e giustizia di Giorgio “Il Passatore” Franchi (n°175)

Ritenere che legge e giustizia combacino perfettamente è un mito: non sempre la legge è giusta come non sempre, anzi il più delle volte la giustizia viaggia in direzione contraria alla legge. L’anarchismo di stampo ottocentesco, che purtroppo non è stato ancora archiviato, pensa di costruire una società senza leggi, tribunali, carceri, ecc., verrebbe da dire “dallo stato di diritto allo stato etico”, con buona pace di Tommaso Campanella e David Lazzaretti. Scientificamente una società di questo tipo è irrealizzabile, quindi mi sembra assolutamente inutile persistere nel discorsi di natura meramente ideologica che, dati alla mano, certificano solo l’immaturità del movimento anarchico.

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Creato Giovedì, 01 Gennaio 2015

lireQuale sarà la reazione italiana? di Toni Iero
(n°175)

Con l’introduzione della moneta unica europea, la politica monetaria è stata definitivamente messa al sicuro dal “pericolo” democratico

Il primo passo era stato compiuto con il cosiddetto divorzio tra Banca d’Italia e Ministero del Tesoro nel 1981. La scelta di separare la politica monetaria (tassi di interesse di competenza della banca centrale) da quella fiscale (tasse e spesa pubblica di competenza del governo) era il primo tassello di un progetto destinato a depotenziare i sistemi democratici che, sotto la spinta delle rivendicazioni operaie del tempo, avrebbero potuto essere orientati verso politiche “troppo di sinistra”.

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Creato Giovedì, 01 Gennaio 2015

Nuovi problemi e vecchie “soluzioni”, redazionale (n°175)

Nulla in Italia sarà come prima ma, talvolta, sembra di assistere a un film già visto

L’editoriale di Toni Iero, pubblicato sul numero di dicembre di Cenerentola, è stato molto apprezzato dai nostri lettori. In buona sostanza dimostrava che la crisi economica entro la quale da anni stiamo vivendo non è, almeno per l’Italia, un fenomeno passeggero, bensì un fenomeno strutturale. Nulla, concludeva, sarà più come prima: «ci stiamo addentrando in un terreno (economico, sociale, istituzionale) nuovo, inesplorato, e su questo dovremo imparare a muoverci».

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Creato Giovedì, 04 Dicembre 2014

Bandiera National Defense ForcePrecisazioni sul Vicino Oriente di Il Passatore (n°174)

Il n. 172 di Cenerentola ospitava il contributo di Toni Iero sul “califfato islamico” nel quale non ho potuto fare a meno di ravvisare alcune inesattezze, o meglio affermazioni parziali. Ad esempio Toni scrive: «Solo in questo quadro si spiegano eventi curiosi, come l’intervento militare degli Hezbollah in difesa dei villaggi cristiani in Siria. Tant’è vero che chi veramente sta contrastando l’avanzata del califfato verso Sud sono truppe scelte di “volontari” iraniani».

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Creato Mercoledì, 03 Dicembre 2014

Amori a confrontoAlzo bandiera bianca di  Il Passatore
(n°174)

Non mi sono spiegato di Luciano Nicolini

Prosegue il dibattito promosso dal Passatore (vedi Cenerentola n. 170 e seguenti) sulla strategia dei libertari nella società contemporanea. Oltre a continuare a parlare di scuola, sanità e previdenza, questa volta si inizia a discutere di amministrazione della giustizia (a pagina 12).

L’articolo che segue ritorna invece sul tema delle pensioni.

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Creato Martedì, 02 Dicembre 2014

Grano - Foto di Mario RebeschiniScuola: merito e valutazione? di Rino Ermini (n°174)

Nel dibattito sulla scuola (Cenerentola, n. 172, pagina 9), là dove si parla di valutazione del lavoro degli insegnanti, ho trovato interessante il paragone col collaudo di un’opera (avendo lavorato a lungo in fabbrica rimango sempre intrigato da certe cose). È indiscutibile che un ponte o un oleodotto o una saldatura di binari vadano collaudati, e credo che nessun tecnico od operaio sani di mente rivendichino l’abolizione del collaudo in quanto inutile o contrario ai loro diritti di lavoratori.

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Creato Lunedì, 01 Dicembre 2014

BilanciaA proposito di amministrazione della giustizia di Luciano Nicolini (n°174)

Nell’affrontare il tema dell’amministrazione della “giustizia” penale, mi collegherò all’articolo del Passatore intitolato “Ripensare la politica carceraria”, pubblicato sul numero 168 di Cenerentola. In tale articolo (quasi un’anticipazione del dibatitto sul tema) l’autore, con la sua consueta irruenza, fissa due punti che sono, a mio parere, fondamentali:

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Creato Sabato, 01 Novembre 2014

Scuola, Foto di Mario RebeschiniNon c’è peggior scuola della “buona scuola” di Donato Romito (n°173)

In tutte le scuole italiane si è svolta con un certo disagio la consultazione (non vincolante ovviamente) sul piano governativo ormai noto come “La Buona Scuola”. Non è la prima volta che si fa una consultazione del genere (parodie simili vennero attivate dai ministri Berlinguer, poi la Moratti, poi ancora Fioroni).

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Creato Sabato, 01 Novembre 2014

Scontro tra testeToc! Toc! Qualcuno è in casa? di Il Passatore (n°173)

Voglio riprendere il discorso sulla sanità che sembra arrivato ad un punto di stallo. Quindi avanzo una mia ricetta:

a) pubblico o privato: scelgo il pubblico non tanto perché sia bello o simpatico, ma semplicemente perché il fatto che il pubblico debba sopperire in alcuni casi con il privato è sintomatico di una carenza dell’offerta pubblica. Il privato è efficiente, ma tale è per il semplice fatto che si appoggia sul pubblico per smistare il maggior carico di lavoro. Il privato non fa risparmiare, anzi talvolta è un pozzo senza fondo in cui certi professionisti vedono un mezzo veloce per arricchirsi;

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Creato Sabato, 01 Novembre 2014

Sala vuotaA proposito di pensioni di Luciano Nicolini (n°173)

Sugli scorsi numeri di Cenerentola abbiamo dibattuto intorno alla strategia libertaria con riferimento alla scuola e alla sanità. È giunto il momento di iniziare a discutere anche di previdenza sociale, argomento assai delicato e particolarmente difficile da affrontare dal nostro punto di vista.

Parlare di previdenza, per un libertario, significa innanzitutto domandarsi se sia o meno possibile costruire una società comunista anarchica, una società cioè all’interno della quale ciascuno dia “secondo le sue possibilità” e riceva “secondo i suoi bisogni”. È chiaro infatti che, qualora si ritenga possibile costruire una società integralmente comunista anarchica, il problema della previdenza, semplicemente, non si pone: l’anziano, scarsamente abile al lavoro, contribuirà come tutti alla produzione dei beni e all’erogazione dei servizi nella misura in cui lo potrà e lo vorrà; come tutti, si servirà dei beni e dei servizi nella misura in cui gli sarà necessario.

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