Economia e finanza
Sulla ratifica della riforma del MES (n°269)
La questione della ratifica della riforma del MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) ha visto divisi i partiti di governo e, ancor più, quelli di opposizione.
A tale proposito riportiamo un appello firmato nel 2020 da settanta intellettuali vicini alla sinistra e, di seguito, un articolo, di ben altro tenore, del nostro collaboratore Toni Iero.
Mes, una riforma che persevera negli errori
«L’Italia non deve avallare un meccanismo che riproduce le logiche del passato, che si sono rivelate clamorosamente sbagliate. Inoltre accettare questa riforma significherebbe ridurre gli interventi innovativi decisi per fronteggiare la pandemia a un’eccezione, in attesa di tornare appena possibile a politiche che minacciano la stessa sopravvivenza dell’Unione.
Il governo italiano si appresta ad approvare la riforma del Meccanismo europeo di stabilità. Una riforma preparata prima dell’insorgere della pandemia e che risponde alla logica della “vecchia” Europa, quella che ha drammaticamente fallito nella gestione della crisi greca e che ha sbagliato anche nell’affrontare le conseguenze della crisi del 2008, relegando una delle aree economiche più ricche del mondo ad una sostanziale stagnazione decennale.
Crisi bancaria negli USA: ci risiamo? di Toni Iero (n°262)
Il recente fallimento di Silicon Valley Bank (SVB) ha riportato alla memoria quello avvenuto nel settembre del 2008 della Lehman Brothers. Fino a che punto si tratta di episodi simili? Siamo di fronte ad un’altra tempesta finanziaria in grado di scuotere i sistemi economici mondial
Leggi tutto: Crisi bancaria negli USA: ci risiamo? di Toni Iero (n°262)
L’Italia alla canna del gas: navigazione in acque sconosciute, di Toni Iero (n°257)
Lo scoppio della pandemia, le diverse modalità in cui è stata gestita nei vari Paesi, l’approfondirsi della rivalità tra Stati Uniti e Cina e la recente aggressione da parte della Russia contro l’Ucraina stanno manifestando un rilevante impatto sul sistema economico mondiale.
Uno degli effetti legati alla pandemia è stato il riaccendersi dell’inflazione. La ragione di tale fenomeno monetario sta nell’interruzione delle catene internazionali di fornitura. Il blocco delle attività, in particolare gli effetti dei ripetuti lockdown in Cina, ha avuto pesanti ripercussioni su quasi tutte le filiere produttive mondiali.
Leggi tutto: L’Italia alla canna del gas: navigazione in acque sconosciute, di Toni Iero (n°257)
La vita è fatta a scale, di Domenico Secondulfo (n°246)
“La vita è fatta scale - recita un antico proverbio - c’è chi le scende e c’è chi le sale”; e le ultime stime Istat sulla povertà assoluta (Istat today, 4 marzo 2021) ci danno un’idea abbastanza chiara di come si stiano affollando le rampe che portano ai piani inferiori.
Dal 2019 al 2020 le famiglie in povertà assoluta sono passate dal 6,4% al 7,7%, per un numero complessivo di individui pari a circa 5,6 milioni (tanto per dare una idea, nel 2008 la povertà assoluta delle famiglie era attorno al 4% e quella degli individui attorno al 3%), il che significa che in un anno più di un milione di persone si sono aggiunte all’esercito dei più poveri. Sono famiglie più numerose delle altre e, grande novità, sono famiglie in cui la persona di riferimento risulta occupata e non, come accadeva in passato, disoccupata o in precarie condizioni di occupazione; si tratta ovviamente del ceto operaio e di buona parte dei lavoratori in proprio: i cosiddetti ‘working poors’ regalo della deregolamentazione del mercato del lavoro.
Leggi tutto: La vita è fatta a scale, di Domenico Secondulfo (n°246)
L’Italia è veramente in declino? di Toni Iero (n°242)
Da tempo, con riferimento all’Italia, si sente parlare di un processo di progressivo declino. Qui, in sintesi, cercherò di presentare alcune evidenze a proposito delle sole dinamiche economiche del nostro Paese. Poiché, come si sa, si vive di confronti, ho paragonato gli andamenti di alcuni elementari indici economici dell’Italia con quelli delle altre tre maggiori nazioni della area dell'euro: Germania, Francia e Spagna.
Leggi tutto: L’Italia è veramente in declino? di Toni Iero (n242)
L’economia sottosopra, di Toni Iero (n°239)
È ormai dalla grande crisi dei mutui subprime del 2007 che il quadro economico stenta a mostrare una qualche forma di “normalità”. Si è generata una situazione di “crisi continua” che dura ormai da almeno tredici anni.
Le conseguenze economiche del nuovo coronavirus, di Toni Iero (n°232)
Nel momento in cui scrivo, gli italiani stanno vivendo una situazione surreale. È come se il governo avesse messo l’intera popolazione agli arresti domiciliari. Con una sorta di coprifuoco esteso a tutte le 24 ore del giorno.
Non voglio entrare nel merito della ragionevolezza dei provvedimenti che il governo ha via via preso nell’arco delle ultime settimane. Anche perché l’effettivo pericolo rappresentato dal nuovo coronavirus è tuttora controverso.
Mi interessa, in questa sede, proporre qualche riflessione sui possibili effetti derivanti dall’estensione del contagio e dalle misure assunte dall’esecutivo. Infatti, devo ammettere che avevo sottovalutato il coronavirus. Non tanto per i rischi (che mi appaiono non terribili) di natura sanitaria, quanto per gli effetti sul quadro complessivo scatenati da questo “animaletto”.
Leggi tutto: Le conseguenze economiche del nuovo coronavirus, di Toni Iero (n°232)
Legge di stabilità giallorosa, di Toni Iero (n°229)
Come tutti gli anni, a dicembre è stata approvata la legge che contiene i principali interventi del governo in campo economico
Leggi tutto: Legge di stabilità giallorosa, di Toni Iero (n°229)
Il debito pubblico italiano non è più sostenibile, di Toni Iero (n°223)
Secondo uno studio del sindacato dei medici dirigenti Anaao, al 2025 mancheranno all’appello oltre 18 mila medici specialisti. Vi sarà inoltre, al 2028, anche una diminuzione di oltre 22 mila medici di famiglia. Sulla stampa si legge che la causa di questo collasso sanitario sarebbe l’introduzione della cosiddetta quota 100, che aumenterebbe l’esodo per pensionamento anche nel settore della sanità
Leggi tutto: Il debito pubblico italiano non è più sostenibile, di Toni Iero (n°223)
Ancora sui consumi, di Domenico Secondulfo (n°222)
Cresce il commercio on-line, ma non per ciò che riguarda il cibo
Allora, a grande richiesta, come dicevano i complessini nelle balere di una volta, quando avevano finito il repertorio conosciuto, riprendiamo un po’ di spezzatino dal rapporto Coop 2018. Un altro elemento interessante è la crescita del commercio on-line, che continua a grande velocità: tra il 2017 e il 2018 è cresciuto di più del 10%, arrivando ad un fatturato di oltre 30 miliardi di euro. È soprattutto per il tempo libero e il turismo che gli italiani si muovono sul web, anche perché le piattaforme danno l’impressione, a volte solo quella, di offrire un’ampia libertà di scelta e di confronto, cosa che piace al consumatore attuale, e magari di offrire prezzi più bassi che non i negozi fisici, cosa ormai non più vera come un tempo.
Leggi tutto: Ancora sui consumi, di Domenico Secondulfo (n°222)
Consumi 2018, di Domenico Secondulfo (n°221)
Spigolando dal rapporto Coop
Potrebbe far sorridere riservare al rapporto sui consumi della Coop la considerazione tradizionalmente riservata a rapporti sullo stato del paese come quello del Censis o come quello dell’Istat, ma sarebbe un grave errore. Forse è ancora vero che il rapporto dell’Istat, anche per la base su cui può appoggiarsi, sia tuttora senza rivali, anche se l’Istat sta rivedendo i suoi sistemi di campionamento e quindi, probabilmente, tra un po’ non avrà più quella voce autorevole di un tempo, ma per il rapporto Censis naturalmente le cose sono completamente diverse, almeno per quanto riguarda i consumi. Già solo con le informazioni che un colosso come la Coop ha in casa può sopravanzare senza fatica gli altri istituti statistici. Inoltre, ogni rapporto Coop viene sviluppato con la consulenza di istituti di ricerca di fama mondiale, nel 2018 è stata la famosa Nielsen a dare una mano, ad esempio. Va comunque precisato che se sui consumi, Coop e Nielsen vantano possibilità e capacità innegabili, sugli scenari generali la loro visione, seppure autorevole, non può essere assoluta.
Il governo italiano, l’euro e la sinistra sovranista, di Toni Iero (n°221)
Il governo Conte, salvatosi grazie ai gilet gialli francesi dalla procedura per deficit eccessivo (si veda il numero di Cenerentola di gennaio), si trova alle prese con diverse questioni in grado di condizionarne l’operatività.
I due partner di governo (la Lega e il M5S) sono ben consapevoli che, almeno in questo momento, non possono che stare insieme. Ma è ben noto come esistano notevoli divergenze su numerose questioni, nonostante la inconsistenza politica del M5S si traduca spesso in posizioni deboli o contraddittorie anche all’interno dello stesso movimento.
Leggi tutto: Il governo italiano, l’euro e la sinistra sovranista, di Toni Iero (n°221)
Euro e sovranità nazionale, di Toni Iero (n°218)
Con la rottura determinata dalle elezioni del marzo scorso, è entrato di prepotenza sulla scena politica il tema dell’appartenenza dell’Italia all’area della moneta unica europea
Leggi tutto: Euro e sovranità nazionale di Toni Iero (n°218)
Stabilità destabilizzante, di Toni Iero (n°217)
La legge di stabilità italiana destabilizza l’Unione Europea?
I provvedimenti inclusi nel Documento di Economia e Finanza che il governo italiano ha predisposto in vista dell’approvazione da parte del Parlamento di Roma stanno sollevando violente polemiche e destando l’apprensione di buona parte degli operatori finanziari e delle principali organizzazioni economiche internazionali.
Leggi tutto: Stabilità destabilizzante, di Toni Iero (n°217)