Economia e finanza
Supermercati, di Domenico Secondulfo (n°213)
Da qualche tempo a questa parte, negli Stati Uniti è iniziata una notevole crisi della grande distribuzione tradizionale, di quei supermercati che erano diventati un’istituzione durante l’espansione dei consumi, soprattutto trainati dagli acquisti del ceto medio. Naturalmente, con l’impoverimento del ceto medio, questi punti vendita, di buona qualità e a prezzi medio medio-alti, stanno entrando pesantemente in crisi, soprattutto nel comparto merceologico che non riguarda il cibo, cioè abbigliamento e tecnologia. Si parla di diverse decine di migliaia di posti di lavoro a rischio negli Stati Uniti.
Chi di banca ferisce… di Toni Iero (n°206)
“La banca è quel posto dove ti prestano del denaro solo se riesci a dimostrare di non averne bisogno”. È la calzante definizione di istituto di credito comunemente attribuita a Bob Hope, attore comico di origine inglese. A proposito del ruolo e del funzionamento del mondo bancario se ne sentono di tutti i colori. E, direi, con buona ragione, viste le caratteristiche della particolare merce trattata da queste istituzioni: i soldi.
Soros e il destino maligno, di Toni Iero (n°204)
Chi ha paura di Soros? Si chiede, non senza una certa ironia, Luciano Nicolini sul numero 201 di Cenerentola, osservando, giustamente, come certi ambienti abbiano fatto di tale personaggio l’emblema del male assoluto. Senza mancare di sottolineare un fatto curioso: la maggioranza dei suoi detrattori si trova nell’estrema destra e nell’estrema sinistra.
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Un nuovo inizio, di Toni Iero (n°199)
Nonostante il “quantitative easing”, lo spread si è portato a quota 200
Che le cose stiano prendendo una piega pericolosa lo avevo già scritto nei precedenti numeri di Cenerentola (vedi “La crisi bancaria in Italia” e “Il 2017, un anno difficile”). La conferma è arrivata anche troppo presto: già nella prima settimana di febbraio lo spread più osservato, ossia il differenziale di rendimento tra i titoli pubblici decennali italiani e quelli tedeschi, si è portato a quota 200 punti base (cioè al 2%).
Il 2017, un anno difficile di Toni Iero (n°198)
È molto probabile che l’anno appena cominciato si presenti come un passaggio denso di pericoli per l’Italia e per i suoi abitanti
È difficile, se non impossibile, fare previsioni a proposito dell’evoluzione dei parametri economici. Tuttavia è molto probabile che l’anno appena cominciato si presenti come un passaggio denso di pericoli per il nostro Paese e i suoi abitanti.
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La crisi bancaria in Italia, di Toni Iero (n°197)
L’intervento dello Stato in soccorso del Monte dei Paschi di Siena rappresenta una evidente conferma che il nostro Paese si sta avviando a dover gestire una crisi bancaria, ossia un periodo in cui sarà necessario intervenire per tenere in piedi il sistema creditizio nazionale.
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Dopo Ronald: Donald, di Toni Iero (n°196)
Dipinto dalla stampa “progressista” come il ricettacolo di tutti i mali, tacciato di essere razzista, sessista, evasore fiscale, accusato dalla candidata del Partito Democratico di non essere adeguato a svolgere il ruolo di “commander in chief” (chissà perché la Clinton ha usato questo linguaggio militare, che avesse già in mente una guerra?), osteggiato dalla potente lobby della finanza mondiale, eppure, alla fine, Donald Trump è stato eletto 45° presidente degli Stati Uniti d’America.
Flessibilità, clientelismo elettorale e referendum costituzionale, di Toni Iero (n°195)
Nonostante le ripetute affermazioni del governo, secondo cui l’Italia ha ripreso a crescere dal punto di vista economico, la realtà appare piuttosto deludente.
Il secondo trimestre del 2016 si è chiuso con una sostanziale stagnazione del prodotto interno lordo (la ricchezza prodotta dalle attività produttive).
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Quantitative easing, avidità e politica di Toni Iero (n°189)
Nella riunione del 10 marzo scorso, il consiglio dei governatori della Banca Centrale Europea ha approvato, a schiacciante maggioranza (ma non all’unanimità), un pacchetto di misure che, nelle intenzioni, dovrebbe contribuire a scongiurare che l’Eurozona cada nel baratro della deflazione.
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Può sembrare un controsenso, ma oggi nel mondo c’è troppo risparmio. È un’affermazione che colpisce, dato che la nostra tradizione ha sempre considerato la parsimonia come un valore.
Per comprendere le ragioni che fanno sì che un eccesso di risparmio costituisca un serio problema economico occorre pensare a come funziona il sistema capitalista dove, in definitiva, i profitti nascono dalla vendita dei prodotti e dei servizi ai consumatori finali.
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Il nuovo che arretra, di Toni Iero (n°186)
Negli Stati Uniti d’America la classe media non raccoglie più la maggioranza della popolazione
Ha avuto un modesto risalto sulla stampa italiana. Eppure la notizia che viene dagli Stati Uniti ha una portata da non sottovalutare: la classe media non raccoglie più la maggioranza della popolazione residente negli Usa!
La legge di stabilità, di Toni Iero (n°185)
Come è naturale, la legge di stabilità formulata dal governo italiano ha sollevato discussioni. Il provvedimento contiene numerose misure, alcune possono piacere, altre meno. Per dare un giudizio più ponderato sulla legge di stabilità del governo Renzi sembra opportuno inquadrarla all’interno del disegno più generale perseguito dall’esecutivo di Roma in ambito economico
Stato e Anarchia: convivenza im-possibile, di Guido Candela e Toni Iero (n°184)
1 - La messa a fuoco del problema
Molto sulla questione dello Stato è stato scritto da filosofi, politologi, antropologi, giuristi e storici contemporanei. In aperto contrasto con il tema dell’esigenza dello Stato si trova l’anarchia moderna, classica e post classica. Cionondimeno, poiché lo Stato è radicato in tutte le grandi collettività, le nazioni del XXI Secolo, la questione è di fatto aperta. Se ci poniamo dal punto di vista dell’economia, il tema si restringe ad aspetti meno generali però forse più precisi.
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Dalla Cina con terrore di Toni Iero (n°183)
Il crollo del mercato azionario cinese ha scatenato il panico
Il recente crollo del mercato azionario cinese ha innescato una spirale di panico a livello mondiale, portando pesanti ribassi anche sulle borse dei Paesi economicamente più sviluppati. Si è trattato di una specie di doccia fredda, dato che il Paese asiatico, insieme ad altri definiti “emergenti” alla luce della forte crescita economica che avevano realizzato negli anni passati, era considerato da molti come una locomotiva destinata a non fermarsi mai.