Economia e finanza
Al di sopra di che?, di WS (n°143)
I "conti della serva" di Toni Iero e Luciano Nicolini (n°143)
E’ apparso recentemente, sul numero 36 di “Umanità Nova” (11/12/2011), il seguente articolo a firma WS. Lo riportiamo per i nostri lettori.
Nella pagina successiva, il commento di Toni Iero e Luciano Nicolini.
Dieci anni portati male, di Toni Iero (n°141)
Il 1° gennaio 2012 la moneta unica europea ha compiuto dieci anni. È il momento per qualche considerazione a proposito di questo esperimento su cui tanti avevano riposto innumerevoli speranze.
Le piccole imprese e la crisi, di Il Passatore (n°141)
Se dovessimo basarci su quello che dice la TV, il tessuto produttivo nazionale sarebbe esclusivamente retto da grandi gruppi come FIAT e ILVA.
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Ripudio del debito o rilancio di una prospettiva libertaria?, di Toni Iero (n°141)
Da più parti si propone, come via d’uscita dalla situazione di prostrazione economica e finanziaria in cui è caduta l’Italia, la cancellazione del debito pubblico o, con un termine più raffinato, il “ripudio” del debito.
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Il turpe mercato, redazionale (n°141)
Esistono due modi per uscire dalla crisi: quello capitalista (peggiorare le condizioni di vita dei lavoratori dei paesi dell’Occidente) e quello socialista (migliorare le condizioni di vita dei lavoratori dei paesi in via di sviluppo). E’ senz’altro preferibile il secondo, ma “tra il dire e il fare c’e di mezzo il mare” (e, in Italia, anche il Monti).
Pericolosi equilibrismi, di Toni Iero (n°139)
L’Italia oscilla sul baratro appesa ad un filo. Tale filo è rappresentato dagli acquisti di titoli italiani effettuati sul mercato secondario dalla Banca Centrale Europea. Con tale operazione, si ottiene il risultato di non far scendere il valore dei Buoni del Tesoro Poliennali al di sotto di una certa soglia, evitando così che il tasso di interesse sul debito pubblico italiano salga eccessivamente.
Il peggiore incubo, di Toni Iero (n°138)
Era stato previsto e, purtroppo, si è realizzato: l’Italia è stata travolta dalla tempesta dei debiti sovrani europei. Dopo Grecia, Irlanda e Portogallo e prima della Spagna.
Fuga dall'Egeo,di Toni Iero (n°136)
All’inizio di maggio, l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha rivisto ulteriormente al ribasso il giudizio sulla solvibilità finanziaria dello Stato greco. In contemporanea, esponenti del governo tedesco hanno più volte sottolineato l’inevitabilità di una ristrutturazione del debito del governo di Atene, ossia: la Grecia non ce la può fare a rimborsare i suoi titoli pubblici in scadenza.
Buon 150° compleanno, Italia!, di Toni Iero (n°134)
Gli avvenimenti che si stanno succedendo nelle ultime settimane dovrebbero generare un po’ di apprensione tra gli spensierati abitanti della penisola
In chiave geopolitica, gli sconvolgimenti derivanti dalle rivolte che si susseguono nel mondo arabo hanno segnato un vistoso arretramento dell’area di influenza italiana.
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Pane, lavoro e... libertà, di Toni Iero (n°133)
Che la crisi cominciata nell’estate del 2007 potesse manifestare effetti anche sul piano sociale e politico non dovrebbe essere una sorpresa per nessuno. Già nel corso del 2008, quando la speculazione finanziaria fece salire i prezzi di materie prime e produzioni agricole, si ebbero disordini in molte parti del mondo.
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Com'è bello consumismo che si fugge tuttavia ..., di Toni Iero (n°131)
Da qualche anno a questa parte, all’interno della sinistra (e non solo), si sente parlare sempre più spesso di decrescita. I suoi sostenitori affermano che la società nella quale viviamo spreca le scarse risorse del pianeta, provocando inoltre il suo inquinamento, e ritengono opportuna una diminuzione dei consumi.
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La scomparsa del lavoro retribuito, di Toni Iero (n°128)
Non vi è una precisa ragione economica che giustifichi il declino del reddito dei lavoratori nel mondo occidentale. Esso è, semplicemente, il frutto avvelenato della sconfitta che la classe operaia ha subito a partire dagli anni ’80 del secolo scorso.
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Autunno europeo, Toni Iero (n°127)
Nel numero di luglio di Cenerentola, avevo sottolineato come il patto di unità europeo fosse ormai stato rotto proprio da chi, la Germania, era nelle condizioni economiche migliori per affermarsi sui mercati internazionali.
Elogio dei servizi (e dei finanziamenti "a pioggia"), di Luciano Nicolini (n°126)
Il modo in cui si sta evolvendo la situazione politica e sociale in Italia sembra, purtroppo, dar ragione agli anarchici.
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