Economia e finanza
Tremonti, la crisi e il pendolo, redazionale (n°112)
In Italia, a capodanno, i disoccupati potrebbero essere un milione in più rispetto al 2008. Berlusconi si dichiara ottimista, il suo ministro un po' meno
«Appena un anno fa il centro del libero mercato era negli Usa, - scrive Tremonti, sul “Corriere della sera” del 17 marzo - il centro del libero mercato degli Usa era nella borsa di Wall Street,
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I veri guai cominciano adesso, di Toni Iero (n°111)
Non aver capito tale realtà, ha fatto sì che, nonostante lo stanziamento da parte degli Stati di migliaia di miliardi di dollari e di euro, la situazione economica abbia registrato un continuo peggioramento. Il meccanismo di propagazione della crisi ha agito inesorabilmente.
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Uno sbocco libertario alla crisi? Di Toni Iero (n°109)
Quale può essere un’alternativa di progresso?
Il fondamentalismo religioso islamico?
Le dittature familistiche come quella cubana e nordcoreana?
Non scherziamo.
È dall’anno scorso che Cenerentola delinea l’evoluzione della crisi finanziaria.
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L’anno che verrà, redazionale (n°109)
L’intero pianeta si trova ad aver a che fare con una crisi economica di portata straordinaria.
Occorre prepararsi ad affrontarla mobilitando tutte le intelligenze e le risorse disponibili
Il 2009 è cominciato male:
Il governo della crisi, di Toni Iero (n°107)
Come andiamo scrivendo ormai da mesi, la crisi originata dallo scoppio della bolla immobiliare americana ha assunto una valenza sistemica. Ossia non è un episodio transitorio, destinato a durare qualche mese e passato il quale le cose ritornano come erano prima.
Finalmente qualcosa si muove, redazionale (n°107)
L’Italia, come tutti i paesi occidentali, è travolta dalla crisi finanziaria. E’ probabile che sia solo l’inizio. Il governo, come tutti i governi dei paesi occidentali, dice e fa cose insensate. Qualcuno, a sinistra, comincia a muoversi, anche se disordinatamente e con idee confuse. .
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Settembre nero, di Toni Iero (n°106)
Mentre molti ancora si domandavano se il peggio della crisi fosse ormai passato, altre sorprese si preparavano per rendere più frizzante il noioso mondo della finanza.
Insostituibile petrolio, di Toni Iero ( n°105)
Urge rivedere la nostra organizzazione economica e sociale, poiché il contesto emergente la sta rapidamente rendendo obsoleta.
Nelle ultime settimane il prezzo del petrolio ha mostrato una flessione rispetto ai valori massimi toccati quest’anno.
Il treno dei desideri, di Toni Iero (n°104)
A volte il futuro assume gli improbabili connotati del passato. Oggi i principali assi del commercio mondiale sono i due oceani, il Pacifico e l’Atlantico, sintomo evidente della centralità economica del continente americano e della sua economia più sviluppata, gli Stati Uniti.
La stagione dell’oro verde, di Toni Iero (n°103)
Mais +31%, soia +87%, riso +74%, frumento +130%.
Sono gli aumenti dei prezzi dal marzo 2007 al marzo 2008 (fonte: Banca Mondiale e Fao). Altro che azioni, petrolio o oro. Chi ha investito in queste commodity ha fatto un sacco di soldi.
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Crescita zero, di Toni Iero (n°102)
A rendere più complicata la situazione contribuirà un ulteriore elemento: il deprezzamento del dollaro nei confronti della moneta unica europea.
Dove va il denaro, di Toni Iero (n°101)
La crisi originata dallo scoppio della bolla immobiliare americana, con l’emergere delle insolvenze sui mutui suprime, sta determinando, tra gli altri effetti, sostanziali sconvolgimenti nel comportamento dei grandi investitori.
2008: un difficile equilibrio, di Toni Iero (n°100)
Si sentono ancora gli echi dei brindisi con cui nei palazzi del potere si è festeggiato lo scampato pericolo. Negli ultimi mesi del 2007, quando la voragine delle insolvenze sui mutui subprime si allargava giorno dopo giorno e, in parallelo, aumentavano le perdite che le grandi banche occidentali dovevano spesare nei loro sempre più compromessi bilanci, un brivido è corso lungo le schiene dei finanzieri.
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La finanza regna sovrana, di Toni Iero (n°98)
La finanza regna "sovrana"
In Italia, dal 1980 al 2007, la quota del PIL (prodotto interno lordo) attribuita al lavoro dipendente è passata dal 50% a meno del 43%
I detentori di capitale finanziario sono i veri vincitori del rivolgimento sociale innescato dalle cosiddette liberalizzazioni lanciate agli inizi degli anni ’80 del secolo scorso dalla signora Tatcher nel Regno Unito e dal presidente Reagan negli Stati Uniti.