Mattarella smemorato, redazionale (n°258)
Ha detto Sergio Mattarella in occasione del 4 novembre, festa delle forze armate:
«Ci siamo abituati alla pace. L’Europa unita è stata per settant’anni l’antidoto più forte a egoismi e nazionalismi. Diverse generazioni sono nate e cresciute in un continente che sembrava aver cancellato non soltanto la parola guerra, ma anche persino la sua memoria.
Poi improvvisamente la guerra – la tragedia della guerra - è riapparsa nel nostro continente. È accaduto a causa della sciagurata e inaccettabile aggressione che la Federazione russa ha portato contro l’Ucraina e il suo popolo. Dalla fine di febbraio si combatte, si muore nel cuore dell’Europa».
Evidentemente, nel preparare il suo discorso, il presidente della Repubblica italiana si è dimenticato delle guerre che recentemente hanno insanguinato e devastato i Balcani, dai quali la penisola italiana è separata solamente per mezzo di uno stretto braccio di Mare Adriatico.
Un errore che può capitare a tutti, ma che lascia esterrefatti se a commetterlo è chi, come Sergio Mattarella, era vicepresidente del consiglio dei ministri proprio quando l’aviazione italiana, su ordine del suo governo (e di quello degli USA), bombardava la Serbia.