Pubblica amministrazione: siamo al delirio, redazionale (n°245)
«Entro agosto il portale per reclutare 24mila tecnici»: così titolava il “Corriere della sera” del 6 giugno nel pubblicizzare il reclutamento di un esercito di precari nella pubblica amministrazione.
Dopo cinque anni, quando i neoassunti avranno acquisito le competenze necessarie per fare il loro lavoro (poco spendibili nel settore privato), i dirigenti se ne potranno disfare, con svantaggio di tutti (tranne di chi ha bisogno di personale facilmente ricattabile).
«È poi previsto - proseguiva l’articolo - l’arruolamento di mille professionisti con incarichi di collaborazione nelle pubbliche amministrazioni in giro per l’Italia con il compito di favorire la semplificazione». Sì, avete capito bene: la “semplificazione” della macchina amministrativa sarà affidata a persone che non ne conoscono il funzionamento!
Ma chi ci governa non è il solo a fare strane affermazioni. Scrive Luisiana Gaita su Il Fatto Quotidiano del 14 giugno: «Colpo di scena (…) al Concorso Coesione per l’assunzione di 2.800 tecnici specializzati nelle amministrazioni del Mezzogiorno, il primo a seguire la formula del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta e che puntava ad accelerare le procedure di selezione. Dopo le polemiche dei mesi scorsi e il malcontento degli under 30, penalizzati dalle nuove modalità di reclutamento, che prevedevano una fase preselettiva basata sulla valutazione dei titoli, alle selezioni vere e proprie (…) si è presentato in media il 65% degli ammessi e, in alcune regioni, non si è arrivati neppure alla metà dei 8.582 candidati ammessi per titolo. Nessuno poteva certo aspettarselo, dato che le domande arrivate erano state più di 81mila».
E invece, come ben sa chiunque abbia partecipato a un grande concorso per entrare nella pubblica amministrazione, la cosa, da almeno quarant’anni, è del tutto normale.
«Di fatto – prosegue la Gaita - il Dipartimento della Funzione Pubblica è stato costretto a rivedere la soglia di sbarramento per la partecipazione alla prova scritta e ad ammettere gli altri 70mila candidati di cui erano già stati valutati i titoli nella fase preselettiva. In pratica saranno selezionati anche i candidati “scartati”, mentre resteranno fuori tutti quelli che non avevano fatto proprio domanda (…)».
Assurda (e pertanto sospetta) la scelta del Dipartimento di ammettere gli scartati. Ma ancora più assurdo sarebbe stato ammettere anche chi non aveva fatto domanda!
Ai vincitori del concorso sarà comunque offerto un contratto a tempo determinato per trentasei mesi: che non si facciano troppe illusioni!