2 dicembre: sciopero generale unitario di tutto il sindacalismo conflittuale (n°257)
«Venerdì 2 Dicembre tutte le organizzazioni del sindacalismo di base italiane hanno proclamato lo sciopero generale intercategoriale nazionale. Sono interessati tutti i settori pubblici e privati, dalla sanità alla scuola, dalle fabbriche ai trasporti. Lo sciopero è proclamato per:
1) Rinnovo dei contratti e aumento dei salari con adeguamento automatico al costo della vita e con recupero dell’inflazione reale.
2) Introduzione per legge del salario minimo di 12 euro l’ora.
3) Cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, congelamento e calmiere dei prezzi dei beni primari e dei combustibili, incameramento degli extraricavi maturati dalle imprese petrolifere, di gas e carburanti.
4) Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
5) Blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per la scuola, per la sanità pubblica, per i trasporti, per il salario garantito a disoccupati e sottoccupati.
6) Rilancio di un nuovo piano strutturale di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il riuso del patrimonio pubblico attualmente in disuso, a beneficio dei settori popolari e dei lavoratori.
7) Fermare le stragi di lavoratori, introdurre il reato di omicidio sul lavoro.
8) Fermare la controriforma della scuola e cancellare l’alternanza scuola-lavoro e gli stage gestiti dai centri di formazione professionale pubblici e privati.
9) Difesa del diritto di sciopero. Riconoscimento a tutte le organizzazioni sindacali di base dei diritti minimi e dell’agibilità sindacale in tutti i luoghi di lavoro.
10) Introdurre una nuova politica energetica che utilizzi le fonti rinnovabili, senza ricorrere a nucleare e rigassificatori.
11) L’aumento delle risorse a favore dell’autodeterminazione, la tutela della salute delle donne e per combattere discriminazioni, oppressione nel lavoro, nella famiglia e nella società.
Contro:
A) Le privatizzazioni e il sistema di appalti/ subappalti rafforzati dal DDL Concorrenza, che attaccano gli interessi collettivi a vantaggio di imprese e speculatori.
B) L’Autonomia Differenziata che disgrega il paese e allarga le differenze sociali tra territori.
C) La guerra e l’economia di guerra, vera sciagura umana e sociale per i popoli ed i lavoratori».
ADL VARESE; CIB-UNICOBAS; COBAS SARDEGNA; CONF. COBAS; CUB; SGB; SICOBAS; USB; USI-CIT