Letture
Una bicicletta, di Rino Ermini (n°176)
Ho avuto per lungo tempo una bicicletta da donna, bianca, vecchia, brutta. Era la bicicletta più scassata della zona a nord ovest di Milano. Me la regalò mio suocero, che l’aveva raccattata nell’angolo del ferraccio da un suo amico meccanico, per portare in giro mia figlia dai due anni in poi. Per questo dietro ci aveva montato un seggiolino in metallo, fatto da lui stesso con ferri vecchi che aveva trovato fra le sue cose.
Uno studente e una studentessa anarchici? di Rino Ermini (n°174)
Negli anni in cui ho insegnato in un Istituto tecnico agrario statale ho incontrato vari studenti che in un modo o in un altro si definivano anarchici, ma ho sempre avuto qualche dubbio circa il fatto che sapessero con precisione che cosa significasse esserlo. Uno studente che invece non si definiva tale, che anzi, per la precisione, non si definiva in alcun modo, secondo me lo era.
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Garibaldi di Rino Ermini (n°173)
Garibaldi aveva un po’ di anni più dei nostri, ma credo non arrivasse ai quaranta. Piccolo, biondino, un po’ stempiato, pizzetto e baffi, denti davanti un po’ in fuori. Vestito sempre come si conveniva a un uomo serio (velluto, gilè, giacca, camicia bianca rigorosamente senza cravatta, e stivali verdi di gomma, bassi, da contadino), passava quasi ogni giorno dalla Casa del Popolo fra le tre e le quattro del pomeriggio. Noi che eravamo nei nostri venti-venticinque anni non sempre ci trovavamo lì a quell’ora (insomma: lavoravamo, studiavamo, facevamo politica, non eravamo sempre liberi di andare al circolo), ma se c’eravamo scambiavamo due parole con lui, sempre rispettosamente perché era piuttosto suscettibile. Fra di noi e con gli altri avventori eravamo abbastanza portati a fare gli scemi, ma con Garibaldi si faceva molta attenzione.
Cercatori d’oro di Rino Ermini (n°166)
Si dice che lungo l’Elvo e il Cervo, fiumi che scendono dai monti del Biellese, o lungo il Ticino, si può trovare l’oro. Di certo si trovava in epoche remote. Che cosa sarebbero altrimenti i grandi cumuli di grossi ciottoli nella zona della Bessa o dalle parti di Varallo Pombia, se non il risultato dell’immane lavoro dei cercatori che dal corso d’acqua rimuovevano le pietre per cercarlo? E, ugualmente, che cosa ci farebbe al Museo Civico di Cuggiono l’attrezzatura adoperata da chi si dedicava a tale attività? Nella valle del Ticino si dice anche che un tempo i giovanotti che volevano sposarsi avrebbero potuto farlo soltanto se fossero riusciti a trovare tanto oro quanto ne bastava per forgiare l’anello matrimoniale per sé e la ragazza amata.
Due studenti comunisti di Rino Ermini (n°165)
Nei quindici anni durante i quali ho insegnato in un Istituto di istruzione superiore a nord-ovest di Milano, fra centinaia di studentesse e di studenti, di comunisti dichiarati ne ho incontrati pochissimi, forse una decina. Di significativi poi, cioè che sapessero che cosa vuol dire “comunista” e avessero un minimo di preparazione in proposito, ne ho incontrati due.
La spigolatura di Rino Ermini (n°164)
Quando ero ragazzo, la mia era una famiglia di mezzadri e viveva in un podere la cui coltura principale era quella dell’olivo e il prodotto più importante l’olio. L’olio era infatti una delle pochissime cose che il mezzadro riuscisse a vendere per raggranellare qualche soldo e fin dalla notte dei tempi un alimento assai prezioso.
La raccolta delle olive era dura perché si faceva da novembre a gennaio, col freddo e con sistemi arcaici. Da noi, per il tipo di coltura degli olivi e per il tipo d’olio che si produceva, le olive erano raccolte a mano sulla pianta.
a Vladimir Majakovskij
Mancano, di Alfredo Stori (n°73)
mancano i fabbri
che forgiano il pensiero
con il fuoco ed il maglio
Lattine di birra da 50 cc in conf. di 12 a 25 cent c.d., di Alfredo Stori (n°73)
Per dissetarsi
Per stare in compagnia
Per combattere la noia
Per schiacciare la solitudine
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Una notte diamante passeggiando, di Ruggero Lazzari (n°46)
Sto morendo
pian piano
goccia dopo goccia
sempre bloccato nello stesso paesaggio
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Il signore dei camion, di Pina d’Aria (n°44)
Dolphin editor di Washington da virtuale si trasforma in cartaceo per inaugurare la versione italiana con la collana INTERVIEW SERIES che pubblica IL SIGNORE DEI CAMION di Pina D’Aria – scrittrice e performer dal 1977 già autrice cyberpunk degli anni ’90 con FlatlineRomance e UcroniaTechnoGlad – Nello stesso volume è contenuta l’INTERVISTA A UN’EX MISS
Vacanza, di Leila Falà (n°43)
Guardo i tuoi occhi
contro questo cielo
azzurro da canzone.
Odori, di Leila Falà (n°43)
1.
Oggi il tuo odore
appiccicato al medio e all'indice
non ubbidisce affatto al mio capufficio.
Contrasto del guerrigliero e della donna di Beslan, di Federico Berti (n°42)
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, questo bel "contrasto" di Federico Berti.
La notizia del brutale eccidio ha già prodotto, non solo in Italia, commenti e supposizioni diverse. Nel brano che segue ritroverete quello che il senso comune ha elaborato nelle prime ventiquattr'ore successive all'accaduto.
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Matera South-Side, di Pina D’Aria (n°38)
Matthew desiderava di venire a Matera, non vedeva l’ora di recarsi a visitare il little canyon tra i fianchi sconnessi e profondi del dirupo di murge sulla gravina e il costone di roccia da cui s’affaccia e domina il duomo.