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Categoria: Musica
Creato Martedì, 27 Aprile 2021

concertoFine del “Magico Mondo” dei Camillas? di Roberto Zani (n°243)

Un anno fa moriva il cantante e tastierista Zagor

La prima ondata del covid-19 a Pesaro ha colpito duro, e tra le numerose vittime c’era anche Mirko Bertuccioli (46 anni, nome d’arte Zagor Camillas) fondatore insieme a Toto Ondedei (Ruben Camillas) del gruppo dei Camillas, ultimo nato in un filone artistico già presente nella città marchigiana (i R.U. N.I., già recensiti su queste pagine, gli Altro ecc.).

Ci riferiamo a gruppi che, pur suonando generi diversi, avevano in comune il nonsense dei testi, una sorta di astrattismo in musica (ormai si è già detto tutto, verrebbe da pensare) espresso con buona tecnica musicale e creatività. Il “capostipite” del genere è quel Bugo che, definito il “fantautore” grazie a una lunga carriera negli ambienti indie e alternativi, terminate le idee è andato a svendersi (malamente) al festival di Sanremo.

Tornando ai Camillas, il sodalizio nasce a inizio millennio: Zagor ha un negozio di dischi, Ruben  fa l’educatore, anche lui canta e suona la chitarra. Si divertono a fare due album a basso costo, “Everybody in the palco!” e “Le politiche del prato” che, a causa della scarsissima diffusione, passano inosservati. Tuttavia i loro concerti spiazzano gli spettatori per originalità e improvvisazione: Ruben si lancia in stralunati monologhi, Zagor presenta i pezzi con uno stile da rockstar invasata che però stempera subito con una trovata. Non mancano le prese in giro e i dialoghi col pubblico. Il repertorio contiene pezzi di tutti i generi, dal folk all’elettronica, dal rock alla bossa nova, che però dal vivo vengono quasi completamente stravolti. Inoltre si aggiungono canzoni che non verranno mai pubblicate in cd,  improvvisate anche durante divertenti soundcheck (che di solito sono momenti noiosissimi in cui i musicisti si lamentano con i fonici per i suoni insoddisfacenti). Il tutto sembra una parodia dello star system.

 Nel 2012 esce “Costa Brava” contenente una mancata hit, “Magico Mondo”. Riportiamo come esempio la prima strofa: “Apro la testa di un qualunquista e vediamo che cosa rimane / dentro c’è un’asta nessuno l’acquista / dai scendiamo da questa nave”. L’album - senza perdere la freschezza dei primi due - denota una crescita professionale della coppia a cui ben presto si aggiunge un batterista molto solido, Michael Camillas (Enrico Liverani) e più recentemente un giovane bassista, Theodore Camillas (Daniel Gasperini) a completamento della sezione ritmica. Il gruppo vira verso il rock, i pezzi si fanno più strutturati ed escono due album registrati in modo professionale: “Tennis d’amor” nel 2016 e “Discoteca rock” nel 2018.

Finiscono anche in televisione: partecipano sorprendentemente alla trasmissione televisiva “Italia’s got Talent” (dove sono loro a prendere in giro la comica Littizzetto) arrivando in finale con quello che resterà il loro brano più celebre, “Bisonte”, in cui il testo in progress consiste nell’invenzione del verso di vari animali che non ce l’hanno (come la  lucertola)  ma  anche  di cose o persone (il tagadà, il padrone ecc.).  Un loro brano (“Il gioco della palla”) è scelto dalla Gialappa’s band come sigla di “Rai dire Europei”.

I concerti si fanno un po’ più prevedibili ma anche comprensibili ad un pubblico più vasto, gli ultimi album vengono recensiti dalle riviste specializzate. I  Camillas diventano così un gruppo che, oltre a uno zoccolo duro di numerosi seguaci, è ben noto in tutti i centri sociali, circoli Arci, locali underground e non solo... La morte di Zagor è parte integrante di un mondo che scompare con  la pandemia, interrompendo questa irresistibile ascesa. Il gruppo non si è sciolto, continuando a esibirsi quando possibile (anche in streaming) in piccoli eventi, appoggiandosi magari a formazioni affini come il Duo Bucolico, ma con risultati discutibili. Fortunatamente Ruben ha annuciato che tutti i brani inediti dei Camillas (un numero incalcolabile!) verranno pubblicati.  

Qualche anno fa intervistammo Zagor-Mirko e tra l’altro gli chiedemmo se si sentivano più situazionisti, surrealisti o dadaisti. Ci rispose: “noi giochiamo e ci divertiamo. Ogni concerto è diverso dall’altro perché non ci piace annoiarci ripetendo lo stesso copione... L’obiettivo è coinvolgere il pubblico nel gioco, anche se entrare in una dimensione ludica può risultare difficile... Ma se ci si lascia andare allora diventa possibile stare insieme sullo stesso piano”.

Ora il “magico mondo” dei Camillas sembra giunto al capolinea, a parte i “titoli di coda” costituiti dai brani inediti. Nell’attesa, è possibile gustarsi su facebook “Camillas negli occhi”, una serie di brevissime scenette comiche e surreali in cui Zagor e Ruben continuano a dialogare con il loro impareggiabile nonsense.     

 

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