Cinema
Conclave, recensione di Luca Baroncini
di Edward Berger
con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Sergio Castellitto, Isabella Rossellini
Ci sono casi in cui un film “casca a fagiolo”, come si suol dire. Succede con “Conclave” di Edward Berger, in occasione della morte di Papa Francesco diventato di grande attualità. Non a caso è stato immediatamente distribuito in streaming e riproposto al cinema.
Il film è originariamente uscito nelle sale in occasione delle festività natalizie del 2024 ottenendo un buon successo (un incasso di 6 milioni di euro e più di 800 mila spettatori) e ha poi ricevuto otto candidature all’Oscar vincendolo per la migliore sceneggiatura non originale di Peter Straughan, tratta dall’omonimo romanzo di Robert Harris.
Adolescence, recensione di Luca Baroncini (n°283)
Miniserie televisiva (disponibile su Netflix)
Ci sono serie televisive che lasciano il segno sia per il cosa (il temibile “tema” che finisce spesso per mangiarsi il racconto) che per il come. È il caso della britannica “Adolescence” che si occupa di un caso di cronaca nera, una ragazzina di tredici anni uccisa da un coetaneo, con una tecnica prodigiosa.
Il racconto si sviluppa infatti in quattro puntate che mostrano gli eventi in quattro momenti specifici: il giorno dell’arresto del tredicenne Jamie per omicidio, tre giorni dopo l’omicidio, sette mesi dopo e infine tredici mesi dopo. Rispetto ad altre opere affini, in cui il fine è scoprire la colpevolezza o meno del protagonista (dal film “Schegge di paura” alla serie televisiva “In difesa di Jacob”), il fulcro non è mai nell’investigazione, le responsabilità sono infatti ben presto chiare, ma nel capire quale blackout mentale possa aver portato un tredicenne a compiere un gesto così efferato, se qualcuno avrebbe potuto capire quello che stava accadendo nella sua testa e fare qualcosa per impedirlo.
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The White Lotus, recensione di Luca Baroncini (n°283)
Serie televisiva (disponibile su Sky/Now)
Come ci ha insegnato Anna Karenina, “tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”, nulla di nuovo quindi nell’affollato mondo delle serie televisive, la differenza la fa l’approccio adottato.
Ma procediamo con ordine. “The White Lotus” era stata concepita come una miniserie in sei parti, ma il successo di pubblico e critica (nel 2022 ha vinto ben 10 Emmy) ha indotto a insistere, così si è appena conclusa la terza stagione e una quarta è già stata opzionata. Si tratta di una serie antologica (a ogni stagione i personaggi cambiano quasi tutti) che segue un campionario di varia umanità durante le vacanze in un resort di lusso appartenente, appunto, alla catena “White Lotus”.
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I film in streaming si dimenticano in fretta, di Luca Baroncini n°282
Non so voi, ma io i film che vedo in streaming su qualche piattaforma li dimentico quasi subito. Intrattengono per una serata, ma sono visti spesso con distrazione, scrollando il telefono, a volte rispondendo, andando in bagno, magari mentre si fa altro, ad esempio cucinando.
Il vero motivo per cui tendono a scomparire rapidamente dai ricordi è però un altro: non hanno avuto il tempo di fissarsi nella memoria. Ciò dipende dal fatto che il loro arrivo, più che un inizio, è già una fine. A mancare è infatti una cosa fondamentale: la sala cinematografica.
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Schermi di Pasqua 2025, di Luca Baroncini n°282
Il periodo pasquale non è mai semplice in Italia per il cinema perché, con l’arrivo dei primi tepori primaverili, al contrario di altri paesi con abitudini opposte, si riduce la già non particolarmente elevata frequentazione della sala cinematografica. Per fortuna i risultati estivi degli ultimi anni hanno dimostrato che il cinema può funzionare anche nel nostro paese con il bel tempo, basta pensare a campioni d’incasso come “Barbie” oppure “Oppenheimer”, usciti con enorme successo proprio nei mesi più caldi dell’anno.
Quest’anno Pasqua sarà abbastanza avanti, il 20 aprile, e i nuovi film sono previsti da giovedì 17 aprile. Arriveranno titoli per tutti i gusti, anche se manca probabilmente quel filmone (o filmaccio) dal forte appeal commerciale, destinato quindi a grandi incassi.
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Quattro giorni alla Berlinale, di Luca Baroncini (n°281)
I festival cinematografici sono un termometro della contemporaneità. La Berlinale un po’ di più, perché la consueta finestra sul mondo si affaccia, più di altri eventi simili, su tematiche politiche e sociali brucianti, da sempre fulcro della manifestazione.
La nuova direzione artistica di Tricia Tuttle, chiamata a sostituire i precedenti Carlo Chatrian e Mariette Rissenbeek per dare una svolta mainstream alla manifestazione dopo la fuga di sponsor degli ultimi anni, non sembra per ora avere cambiato granché ed è tutto sommato un bene. Tra i vari, troppi, festival cinematografici che fungono da vetrine in cui si parla di tutto tranne che dei film presentati, fa infatti piacere trovarne uno che resta fedele alla sua anima combattiva e radicale, con il cinema perno centrale da cui tutto parte. Poi, diciamolo, nel programma di Berlino c’è sempre di tutto, non solo film impegnati, quello del rigore tematico è diventato un po’ un luogo comune, una facile etichetta che, anziché sintetizzare, semplifica.
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Il treno dei bambini, recensione di Luca Baroncini (n°280)
di Cristina Comencini
con Christian Cervone, Serena Rossi, Barbara Ronchi, Stefano Accorsi, Antonia Truppo, Francesco Di Leva
Ci sono storie talmente potenti che per metterle in scena basta assecondarne le svolte narrative con mestiere e sensibilità. È quello che accade con “Il treno dei bambini”, tratto dall’omonimo romanzo del 2019 di Viola Ardone, dove Cristina Comencini, sulle tracce del padre Luigi - uno dei fondatori della commedia all’italiana, per tutta la sua carriera cinematografica interessato a indagare il periodo dell’infanzia/adolescenza - racconta una storia che pare già una sceneggiatura perfetta, grazie al suo carico di scelte difficili, contrasti forti e opportunità miracolose.
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Gennaio 2025 al cinema, di Luca Baroncini (n°279)
Il mese di gennaio è ormai diventato uno dei più attesi della stagione da parte di esercenti e distributori, perché statisticamente è uno dei più ricchi dell’anno. Il 1° gennaio escono ormai più film importanti che in qualunque altra settimana, e anche nel 2025 la tendenza trova conferma.
Si comincia infatti l’anno con sette film, tutti di peso e rivolti a target differenti. Per i più piccoli c’è Sonic 3, terzo film basato sui personaggi dell’omonimo videogioco; per gli amanti della comicità italiana scende in pista il cabarettista Pintus, con Dove osano le cicogne, che prova ad affrontare con leggerezza il tema della fecondazione assistita; chi preferisce invece un cinema classico e ben confezionato non può mancare Maria di Pablo Larraìn, con Angelina Jolie nel difficile ruolo di Maria Callas; chi poi è in fuga da luminarie, regali e sorrisi, imposti come schiaffi nel periodo festivo, troverà pane per i suoi denti – attenzione, però, perché si tratta di canini – con Nosferatu, attesissimo horror di Robert Eggers.
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Hey Joe, recensione di Luca Baroncini (n°287)
di Claudio Giovannesi
con James Franco, Francesco Di Napoli, Giulia Ercolini, Aniello Arena
Il nuovo film di Claudio Giovannesi segna il ritorno di James Franco. L’attore statunitense, dopo essere stato star richiestissima per almeno tre lustri dall’inizio del nuovo millennio, è bruscamente uscito di scena per l’accusa di molestie verso allieve del suo corso di recitazione.
Woman of the Hour, recensione di Luca Baroncini (n°287)
di Anna Kendrick
con Anna Kendrick, Tony Hale, Daniel Zovatto
Ci sono storie vere che sono già talmente originali che sembrano poter dare vita a sceneggiature perfette. È il caso di “Woman of the Hour”, la cui sceneggiatura è stata inserita nel 2017 nella cosiddetta “black list” (un sondaggio annuale sulle sceneggiature più apprezzate ma ancora non prodotte), per poi essere acquistata da Netflix nel 2021. Si basa sulle gesta di un serial killer, Rodeny Alcala, che negli Stati Uniti di fine anni ‘70, tra una vittima e l’altra (e furono parecchie), decise di partecipare al gioco televisivo “The Dating Game”, il nostro “Il gioco delle coppie” per intenderci.
Il punto di vista del film è prevalentemente quello di una ragazza in cerca di fortuna come attrice che dopo tanti provini andati male accetta, in assenza di alternative e con l’affitto da pagare, di partecipare al gioco in veste di cacciatrice. Rischierà di diventare la nuova preda dello spietato assassino.
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Flow – Un mondo da salvare, recensione di Luca Baroncini (n°277)
di Gints Zilbalodis
Un cataclisma ha annientato l’uomo. Tracce della sua presenza ce ne sono, ad esempio nella bella casa in legno in cui un gatto nero va ogni sera a dormire, sul letto disfatto che probabilmente apparteneva al suo padrone, ma sono gli unici elementi di un mondo che sembra avere perso le sue coordinate abituali ed è tornato a essere popolato esclusivamente da animali.
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Anora, recensione di Luca Baroncini (n°277)
di Sean Baker
con Mikey Madison, Mark Eydelshteyn, Yuriy Borisov, Karren Karagulian
Anora lavora a Brooklyn in uno strip club dove le sue esibizioni sono a stretto confine con la prostituzione. L’incontro con il giovanissimo figlio di un oligarca russo che si innamora perdutamente di lei potrebbe rappresentare la svolta.
Festival di Venezia: il giro del mondo in ventuno film, di Luca Baroncini (n°276)
Il Festival di Venezia è una ghiotta occasione per fare il punto della situazione sul presente attraverso il cinema, che della contemporaneità è tramite ed espressione.
In un’edizione ricca di star e glamour, ma senza colpi di fulmine cinematografici, i temi più sondati sono stati la guerra, in tutte le sue forme, le dinamiche familiari, in ogni possibile declinazione, i rapporti affettivi, spesso sondati nelle mancate corrispondenze, e le derive neonaziste, sempre più diffuse e preoccupanti.
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Cosa guardare questa estate in streaming? di Luca Baroncini (n°275)
Il bello, ma anche il brutto, delle piattaforme, è che offrono di tutto e di più senza che sia ben chiaro cosa selezionare.
Sì, ci pensa l’algoritmo a proporre, ma finisce per essere seccante, soprattutto limitativo, essere i destinatari di calcoli matematici che decidono cosa è più adatto per noi.
Il mio consiglio è quindi di scombinare le carte e per questo vi propongo un viaggio tanto assurdo quanto, spero, curioso, attraverso alcuni film per cui potrebbe essere giunta l’ora della prima (o millesima) visione. Le piattaforme su cui trovare i film (indicate tra parentesi) sono aggiornate alla data di pubblicazione dell’articolo e potrebbero essere cambiate nel momento in cui leggete, perché sono spesso oggetto di revisione.
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