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Categoria: Cinema
Creato Domenica, 01 Dicembre 2024

Hey JoeHey Joe, recensione di Luca Baroncini (n°287)

di Claudio Giovannesi

con James Franco, Francesco Di Napoli, Giulia Ercolini, Aniello Arena

Il nuovo film di Claudio Giovannesi segna il ritorno di James Franco. L’attore statunitense, dopo essere stato star richiestissima per almeno tre lustri dall’inizio del nuovo millennio, è bruscamente uscito di scena per l’accusa di molestie verso allieve del suo corso di recitazione. 

Lo ritroviamo quindi un po’ sgualcito dalla vita in un ruolo che sembra essere cucito su misura sulle sue zone d’ombra. Interpreta infatti Dean, un uomo che nei primi anni ’70, in una cittadina del New Jersey, pare essere giunto al capolinea: la moglie lo ha mollato, ha debiti da saldare, è depresso e il futuro gli riserva più incognite che certezze. La svolta arriva quando riceve un telegramma, per un disguido postale con ben tredici anni di ritardo, che gli comunica la morte di Lucia, il suo amore di gioventù quando era militare nella Napoli occupata dalle truppe statunitensi, verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, e soprattutto la volontà del figlio Enzo di conoscerlo. 

In un attimo tutto cambia per Dean che vende l’auto per permettersi il viaggio oltreoceano. Parte così alla volta di Napoli per conoscere il figlio che non ha mai visto. 

Il film segue un doppio percorso di formazione, quello di un padre che si sente in colpa per avere abbandonato la moglie incinta e quello di un figlio ormai venticinquenne che è finito sotto l’ala del boss malavitoso della zona che lo ha cresciuto e iniziato ai suoi traffici loschi. Sarà un percorso irto di ostacoli quello che entrambi faranno, fatto di piccole conquiste e altrettante retromarce, in un terreno accidentato dove ogni azione comporta scelte che potrebbero determinare conseguenze definitive e pericolose. 

Il regista contestualizza in modo credibile il periodo storico, facendoci respirare la Napoli delle due epoche attraverso i suoi vicoli, le variopinte anime che lo popolano e il mare, sta addosso ai due protagonisti esplicitandone non sempre con le parole il sentire e arricchisce la vicenda di sottotrame funzionali e ben strutturate. Sono vari i generi che si intersecano, dalla commedia al dramma, ma anche il poliziesco, attraverso un incedere coinvolgente. 

Negli snodi narrativi non mancano semplificazioni, soprattutto nella parte finale che sembra un po’ troppo consolatoria nel suo aprirsi con ottimismo al futuro incerto, ma si tratta di un buon esempio di cinema medio: non ti cambia la vita come ai personaggi messi in scena, ma consente di trascorrere due ore piacevoli. 

Un plus l’interpretazione di James Franco che dimostra di credere nel progetto donandosi con generosità.

 

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