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Categoria: Cinema
Creato Sabato, 29 Marzo 2025

Pantaloni-rosaI film in streaming si dimenticano in fretta, di Luca Baroncini

Non so voi, ma io i film che vedo in streaming su qualche piattaforma li dimentico quasi subito. Intrattengono per una serata, ma sono visti spesso con distrazione, scrollando il telefono, a volte rispondendo, andando in bagno, magari mentre si fa altro, ad esempio cucinando. 

Il vero motivo per cui tendono a scomparire rapidamente dai ricordi è però un altro: non hanno avuto il tempo di fissarsi nella memoria. Ciò dipende dal fatto che il loro arrivo, più che un inizio, è già una fine. A mancare è infatti una cosa fondamentale: la sala cinematografica. 

Un film che esce al cinema ha infatti una vita commerciale mediamente di tre settimane, ma dipende dal successo del film, pensiamo quest’anno a “Il ragazzo dai pantaloni rosa” che è uscito in novembre e fino a marzo inoltrato è stato nelle sale; in ogni caso, una vita che è solo il primo passo di un percorso più lungo. In quelle tre settimane o più, infatti, il film viene visto, discusso, genera reazioni, piace, non piace, fa parlare, ma, soprattutto, crea gradualmente un immaginario. 

Arriva quindi al passaggio successivo, un tempo il dvd, ora principalmente lo streaming, che è già conosciuto, anzi, riconoscibile. 

Un film che arriva invece direttamente in streaming, anche quelli super pubblicizzati e molto attesi, esaurisce immediatamente la sua carica di novità, e una volta visto e discusso per quella settimana, indignando o esaltando (come purtroppo tutto di questi tempi), esce rapidamente di scena per lasciare il posto all’esaltazione o alla indignazione successiva. 

I film in streaming finiscono così nell’archivio sempre più vasto delle piattaforme, pronti per essere selezionati dall’algoritmo che ha deciso quello che dobbiamo vedere in base ai nostri presunti gusti, ma il più delle volte diventano parte di quel magma indistinto di titoli che semplicemente dimentichiamo.

Vi faccio un esempio abbastanza recente: a chi si accende una lampadina se dico il titolo “Da 5 Bloods – Come fratelli?” Eppure all’epoca, nel 2020, è stato salutato come una delle migliori regie di Spike Lee, il film definitivo sul Vietnam, ricevette una candidatura all’Oscar ed ebbe un ruolo di rilievo nella stagione dei premi. 

Venendo a esempi ancora più recenti, a chi dice qualcosa il titolo “The Pale Blue Eye - I delitti di West Point”? Eppure quando arrivò in streaming, e parlo di gennaio 2023, mica di chissà quanto tempo fa, per una settimana si sono sprecati i commenti sull’ennesima superlativa interpretazione di Christian Bale e veniva salutato come un nuovo capolavoro (termine insopportabilmente inflazionato) da non perdere e papabile per gli Oscar. Ebbene, a due anni di distanza non ci ricordiamo nemmeno che esista. 

Continuo a ribadirlo, il cinema è solo in sala, altrimenti sono solo film. C’è da pensarci su, non trovate?

 

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