Cinema
7 uomini a mollo, recensione di Luca Baroncini (n°218)
di Gilles Lellouche
con Mathieu Amalric, Guillaume Canet, Benoît Poelvoorde, Jean-Hugues Anglade, Virginie Efira, Leïla Bekhti, Marina Foïs
In quella terra di nessuno tra i quaranta e i cinquant’anni si deprime Bertrand, insoddisfatto del rapporto con la moglie, i figli e il lavoro. Per uscire dall’apatia che lo immobilizza decide di iscriversi a un corso, qualcosa di originale che dia un tocco di brio al grigiore di giornate sempre uguali e prive di gratificazioni. La scelta del nuoto sincronizzato, di solito abbinato alla grazia di corpi femminili e tonici, sembra tra le meno indicate, ma si rivelerà invece vincente.
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Old Man & the Gun, recensione di Luca Baroncini (n°218)
di David Lowery
con Robert Redford, Casey Affleck, Sissy Spacek, Danny Glover, Tom Waits
Come si fa a non volere bene a Robert Redford? È un pezzo di storia del cinema, sia come attore che come regista, ha fondato il Sundance Film Festival che tanta influenza ha sul cinema indipendente, da sempre liberale, attivo nella difesa dell’ambiente e dei diritti delle minoranze, pittore e filantropo, rappresenta nell’immaginario quell’America democratica e di sani principi che si fatica a riconoscere nel presente e che forse non è mai esistita.
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Euforia, recensione di Luca Baroncini (n°217)
di Valeria Golino
con Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Isabella Ferrari, Valentina Cervi, Jasmine Trinca
Ettore e Matteo, due fratelli agli antipodi. Il primo defilato, serioso e introverso, il secondo fin troppo esuberante.
First Man - Il primo uomo, recensione di Luca Baroncini (n°217)
di Damien Chazelle
con Ryan Gosling, Claire Foy, Jon Bernthal, Jason Clarke, Kyle Chandler
Sono passati due anni dalla consacrazione mondiale con “La La Land” e il giovane Damien Chazelle (classe 1985) torna nuovamente ad aprire il Festival di Venezia con un film completamente diverso: dalla personale rivisitazione del musical alla storia, vera, drammatica ed edificante, della missione della NASA per portare l’uomo sulla Luna.
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Venezia 75: il leone della discordia, di Luca Baroncini (n°216)
Si è conclusa la settantacinquesima edizione del Festival di Venezia con il Leone d’Oro attribuito a “Roma” di Alfonso Cuarón che racconta la storia della sua famiglia nella Città del Messico degli anni ’70. Per la prima volta non parleremo del film (va detto, molto bello) ma di ciò che rappresenta.
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Sulla mia pelle, recensione di Luca Baroncini (n°216)
di Alessio Cremonini
con Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Max Tortora, Milvia Marigliano
Fare un film su Stefano Cucchi è stata sicuramente operazione molto complicata e rischiosa. Si è reso necessario trovare un equilibrio tra il dolore dei familiari, i processi in corso (dopo varie sentenze assolutorie è del 10 luglio 2017 la notizia che i cinque carabinieri coinvolti nell’inchiesta sono stati rinviati a giudizio) e la realtà oggettiva sotto gli occhi di tutti, quelle foto impressionanti del ragazzo morto sul lettino autoptico fatte pubblicare dalla famiglia.
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Come hai detto che si chiama? di Luca Baroncini (n°215)
Il nome Lucas Hedges probabilmente non vi dice molto. Eppure il giovanissimo attore americano, nato a Brooklyn nel 1996, ha già partecipato ad alcuni dei progetti più significativi degli ultimi anni. Piccole parti in “Moonrise Kingdom” e “Grand Budapest Hotel” lo hanno fatto notare, ma la consacrazione definitiva è avvenuta con “Manchester by the Sea”, il dramma di Kenneth Lonergan vincitore di due Oscar per cui il giovane Hedges, nel difficile ruolo del nipote del protagonista da poco rimasto orfano di padre, ha ottenuto la candidatura all’Oscar come Migliore Attore Non Protagonista.
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Lucky, recensione di Luca Baroncini (n°215)
di John Carroll Lynch
con Harry Dean Stanton, David Lynch, Ron Livingston, Ed Begley Jr., Tom Skerritt
Lucky è un novantenne ateo, single e senza figli che vive in una piccola città americana ai margini del deserto, uno di quei luoghi sospesi tra realtà e mito dove il tempo scorre ma tutto sembra restare immutato e simile alla location di un vecchio film western. Lucky, però, è anche l’attore Harry Dean Stanton, alla sua ultima interpretazione (è morto poco dopo la fine delle riprese per cause naturali).
Quando parlando (di cinema) si urla di Luca Baroncini (n°214)
Oltre a non esistere più le mezze stagioni, non esistono più nemmeno i pareri sfumati. Quando si parla di qualsiasi cosa, e in questo articolo ci occuperemo di film, il mondo si divide ormai in “hater” (coloro che odiano, spesso a prescindere) e “fan” (coloro che invece amano e sostengono, anche loro non sempre a ragion veduta). I social network hanno di sicuro amplificato questo bisogno di assoluto perché spesso, in poche righe, a volte proprio attraverso poche parole, addirittura sillabe o espressioni gergali, finanche emoticon, ci si sente in dovere di essere netti, perentori, definitivi.
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Il sacrificio del cervo sacro, recensione di Luca Baroncini (n°214)
di Yorgos Lanthimos
con Colin Farrell, Nicole Kidman, Barry Keoghan, Alicia Silverstone
Yorgos Lanthimos si è ormai imposto nel panorama internazionale grazie al suo cinema in cui a emergere sono alienazione, incomunicabilità e angosce contemporanee.
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Cannes 2018: quel che resta del festival, di Luca Baroncini (n°213)
Quando pronunci la parola Cannes negli occhi dell’interlocutore si accende un immaginario fatto di eleganza, auto di lusso, alberghi sontuosi, spiagge esclusive, divi sorridenti, feste mondane e poi anche film. La realtà, per un festivaliero d.o.c., è molto meno scintillante perché sono quasi unicamente i film, e il tentativo di vederne il più possibile, il vero obiettivo delle lunghe ma velocissime giornate.
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Lovers, recensione di Luca Baroncini
di Matteo Vicino (n°212)
con Primo Reggiani, Margherita Mannino, Ivano Marescotti, Antonietta Bello, Luca Nucera
“Lovers” di Matteo Vicino è un film molto pensato e curato e non sembra un’opera prima. E infatti non lo è. Si tratta del terzo film dopo “Young Europe”, commissionato dal progetto europeo Icarus e coordinato dalla Polizia Stradale italiana per sensibilizzare sulla sicurezza stradale, e la commedia “Outing – Fidanzati per sbaglio”.
Le donne della mia vita, recensione di Luca Baroncini (n°211)
di Mike Mills
con Annette Bening, Elle Fanning, Greta Gerwig, Billy Crudup
In Italia non è uscito in sala ma solo in dvd con il titolo anonimo “Le donne della mia vita”. L’originale “20th Century Women” suonava decisamente meglio. Nel 2017 è stato candidato all’Oscar per la sceneggiatura originale di Mike Mills, anche regista.
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Insyriated, recensione di Luca Baroncini (n°211)
di Philippe Van Leeuw
con Hiam Abbass, Diamand Abou Abboud, Juliette Navis, Mohsen Abba
La guerra può essere mostrata da vari punti di vista, tutti ugualmente devastanti. Il direttore della fotografia belga Philippe Van Leeuw, alla seconda regia dopo “Le jour où Dieu est parti en voyage” che racconta il calvario di una donna tutsi alla ricerca dei propri figli durante il genocidio del 1994 in Ruanda, sceglie di indagarla dal buco della serratura.
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