Cinema
Human Flow, recensione di Luca Baroncini (n°206)
di Ai Weiwei
Ai Weiwei è artista, designer e attivista cinese di fama mondiale. Ora anche regista. Monumentale e davvero ardua la sfida che raccoglie: dare visibilità al flusso migratorio globale mostrandolo in un documentario girato intorno al mondo attraverso 23 paesi (tra cui Afghanistan, Bangladesh, Francia, Grecia, Germania, Iraq, Israele, Italia, Kenya, Messico e Turchia).
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Metti una sera…. dopo cena, di Luca Baroncini (n°206)
Esisteva un tempo in cui prima di guardare un film in casa con gli amici occorreva passare dal videonoleggio di fiducia. I più spericolati proponevano imbarazzanti videocassette pirata con il titolo del momento che offrivano una visione quasi sempre pessima. Con l’evolvere dei tempi la tecnologia ha cambiato il mezzo ma non il fine, cioè gustarsi un film in compagnia.
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Robert Doisneau. La lente delle meraviglie, recensione di Irene Carrubba e Eugen Galasso (n°206)
(“Le révolté du merveilleux”)
Documentario di Clémentine Deroudille
Robert Doisneau (1912-1994) è uno dei grandi fotografi del Novecento. La sua arte racconta la realtà, non certo pretendendo di rappresentarla nella sua oggettività, ma come appare, prediligendo bambini, innamorati, periferie, dedicando un book ai tatuati (quando erano decisamente una rarità). Era un litografo con la passione della fotografia, che riuscì ad essere per tutta la vita fotografo professionista.
Nico, 1988, recensione di Luca Baroncini (n°205)
di Susanna Nicchiarelli
con Trine Dyrholm, Anamaria Marinca, Fabrizio Rongione, Sandor Funtek II, Karina Fernandez
La tedesca Christa Päffgen, in arte Nico, è stata modella dalla bellezza leggendaria, musa di Andy Warhol e vocalist dei Velvet Underground.
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Ammore e malavita, recensione di Luca Baroncini (n°205)
di Antonio e Marco Manetti
con Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Claudia Gerini, Carlo Buccirosso, Raiz, Franco Ricciardi
Marco e Antonio Manetti (in arte Manetti Bros.) sono maestri di un cinema artigianale dove delle necessità, la mancanza di mezzi adeguati, si fa il più delle volte virtù, grazie a creatività, entusiasmo e fantasia.
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La principessa e l’aquila, recensione di Luca Baroncini (n°204)
di Otto Bell
Tutto inizia su una scrivania di New York, quando il documentarista Otto Bell vede la fotografia di una ragazza abbracciata a un’aquila reale all’interno di un servizio fotografico pubblicato dalla BBC.
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"Wonder Woman" contro "La mummia" 2, recensione di Domenico Secondulfo (n°204)
Mi accodo all’ottima recensione di Luca Baroncini, vero esperto, che condivido, cercando di fare un intervento il più politicamente scorretto. Non ho visto e non andrò a vedere “Wonder Woman” per un pregiudizio politico/ideologico che spiegherò poi.
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Atomica bionda, recensione di Luca Baroncini (n°204)
di David Leitch
con Charlize Theron, James McAvoy, Sofia Boutella, John Goodman, Toby Jones
Quando un film funziona non puoi fare a meno di staccare gli occhi dallo schermo. È quanto accade con “Atomica bionda”, nonostante la razionalità inizi subito ad innalzare logiche difese verso una storia di spionaggio in cui doppi e tripli giochi si sprecano e ogni svolta è prima di tutto improbabile.
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"Wonder Woman” contro “La mummia”, recensione di Luca Baroncini (n°203)
Piccola premessa per capire di chi stiamo parlando.
Wonder Woman è un personaggio dei fumetti creato da William Moulton Marston nel 1941 e pubblicato dalla DC Comics, grande rivale della Marvel nella colonizzazione del mondo a opera dei supereroi.
Chi era ragazzo negli anni ’80 la ricorda interpretata da Lynda Carter nella omonima serie televisiva, mentre nel film di Patty Jenkins, attualmente nelle sale, è la bellissima attrice israeliana Gal Gadot.
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Schermi d’estate, di Luca Baroncini (n°203)
Tutti gli anni è lo stesso ritornello. Promesse dei distributori cinematografici, gran dibattere in rete sull’allungamento della stagione, poi arriva luglio e al cinema, oltre ai tre o quattro colossi americani indifferenti al cambio di stagione, è il deserto. Sarà così anche quest’anno? Pare proprio di sì, anzi, ancora peggio, perché oltre all’assenza del cinema italiano, ai film d’essai con il contagocce, al nulla per le famiglie, manca anche il prodotto medio, quello che non fa grandi numeri ma permette a molte sale di sopravvivere.
Cannes 2017: Voilà le festival! di Luca Baroncini (n°202)
Premessa importante: quando leggerete questo articolo i premi attribuiti dalla giuria capitanata da Pedro Almodovar saranno già noti, mentre ora mi trovo a tre quarti del guado e tutto, o quasi, può ancora succedere. Si possono comunque già delineare alcune considerazioni generali.
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A proposito del Cinema2Day, di Luca Baroncini (n°201)
Si concluderà a maggio il “Cinema2Day”, l’iniziativa voluta da Dario Franceschini, il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che ha offerto nel secondo mercoledì di ogni mese, a partire da settembre 2016, la possibilità di andare al cinema con un biglietto dal prezzo ridottissimo di 2 euro.
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Aspettando il Festival di Cannes, di Luca Baroncini (n°201)
Premessa importante. Il Festival di Cannes, che avrà luogo dal 17 al 28 maggio, è la manifestazione cinematografica più prestigiosa del mondo. Essere in concorso, o anche in una sezione collaterale, apre porte inaspettate perché offre visibilità, autorevolezza e contatti a ogni latitudine. Negli ultimi anni eravamo abituati a guardare il programma e ad affermare “Ah! Ci sono proprio tutti!”, anche se non sempre il nome altisonante corrispondeva a opere davvero meritevoli.
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Le cose che verranno – L’avenir, recensione di Luca Baroncini (n°200)
di Mia Hansen-Løve
con Isabelle Huppert, Edith Scob, Roman Kolinka, André Marcon
Nathalie è una professoressa di filosofia di mezza età che ama il suo lavoro. La filosofia è pane quotidiano perché la insegna anche il marito, mentre il figlio e la figlia adolescenti più che altro la subiscono.
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