Cinema
Lezioni di persiano, recensione di Luca Baroncini (n°241)
di Vadim Perelman
con Nahuel Pérez Biscayart, Lars Eidinger, Jonas Nay, Leonie Benesch
Ci sono storie talmente potenti che chiedono solo di essere raccontate. È quello che accade con “Lezioni di persiano” di Vadim Perelman, regista ucraino naturalizzato canadese, presentato alla Berlinale 2020.
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Lei mi parla ancora, recensione di Luca Baroncini (n°241)
di Pupi Avati
con Renato Pozzetto, Fabrizio Gifuni, Chiara Caselli, Isabella Ragonese, Lino Musella, Stefania Sandrelli, Alessandro Haber, Serena Grandi, Gioele Dix
Esiste un cinema fuori dalle mode, sospeso nel tempo, ancorato ai ricordi di gioventù, legato ai riti di un mondo ancestrale dove il nero delle inquietudini e il candore dell’innocenza si contaminano.
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Bridgerton, recensione di Luca Baroncini (n°240)
Non appena una serie diventa di successo viene mediamente distrutta. Non c’è sport preferito che smontare ciò che piace, se non a tutti comunque a molti, per elevarsi un po’ dalla marmaglia.
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Ted Lasso, recensione di Luca Baroncini (n°240)
Chi è Ted Lasso e perché ce ne siamo innamorati?
Nasce nel 2013 come protagonista di spot con cui il network statunitense NBC promuove la copertura della Premier League inglese, e lo stesso brillante Jason Sudeikis che lo interpreta diventa il perno intorno a cui ruota la omonima serie televisiva, disponibile sulla piattaforma streaming Apple+.
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Pieces of a Woman, recensione di Luca Baroncini (n°239)
di Kornél Mundruczó
con Vanessa Kirby, Shia LaBeouf, Ellen Burstyn, Molly Parker
Ci sono film di cui è difficile parlare perché si rischia di rovinarne il percorso emotivo, costruito attraverso una scansione molto precisa degli eventi. Senza raccontare quindi i dettagli, la sequenza che apre il film, con 23 minuti di piano sequenza (quindi nessuno stacco di montaggio), è decisamente shock e predispone allo scavo emotivo e psicologico di un personaggio.
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Chiami il mio agente! recensione di Luca Baroncini (n°239)
“Chiami il mio agente!” è una serie televisiva francese che in patria ha ottenuto ottimi riscontri critici e di pubblico ed è presente, per ora con tre stagioni (ma una quarta è già stata realizzata), su Netflix. Non si tratta, però, di una produzione originale Netflix che infatti si occupa solo della distribuzione. Nel nostro paese non se ne è parlato molto, ma è un prodotto seriale davvero ben fatto e appassionante.
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Cosa sarà, recensione di Luca Baroncini (n°238)
di Francesco Bruni
con Kim Rossi Stuart, Lorenza Indovina, Barbara Ronchi, Giuseppe Pambieri, Raffaella Lebboroni
Francesco Bruni è un autore defilato nel panorama italiano contemporaneo. Nasce sceneggiatore, è infatti il cuore pulsante di molte opere di Paolo Virzì, e debutta alla regia nel 2011 con il gradevole “Scialla!”.
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Est – Dittatura Last Minute, recensione di Luca Baroncini (n°237)
di Antonio Pisu
con Lodo Guenzi, Jacopo Costantini, Matteo Gatta
Tre amici romagnoli, in quell’età incerta e inquieta in cui stanno per entrare nel mondo senza ritorno degli adulti, decidono di fare un viaggio insieme verso est. Siamo nell’ottobre 1989, a un mese dalla caduta del muro di Berlino, e le motivazioni del trio vanno dal fare qualcosa insieme al vendere biancheria intima ai mercatini, con la spensieratezza e l’ingenuità dati dalla giovane età e dalla fame di vita.
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Harriet, recensione di Luca Baroncini (n°237)
di Kasi Lemmons
con Cynthia Erivo, Joe Alwyn, Leslie Odom Jr.
In Italia il nome Harriet Tubman non dice molto, ma in America è un punto di riferimento per l’affermazione dei diritti degli afroamericani. Ha infatti combattuto, come fervente attivista nella seconda metà dell’Ottocento, per l’abolizione della schiavitù, il suffragio universale femminile ed è stata anche una spia al servizio dell’Unione durante la Guerra di Secessione.
Lacci, recensione di Luca Baroncini (n°236)
di Daniele Luchetti
con Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi
Aldo e Vanda sono una coppia come tante. Lui un po’ sfuggente, lei più determinata a mantenere fede alla promessa matrimoniale. Hanno due figli.
L’entrata in scena della giovane Lidia scombina un po’ le carte. Restare insieme oppure rompere l’apparente armonia per seguire il proprio sentire? Un quesito universale, la cui risposta porterà conseguenze devastanti nella vita di tutti. Dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone, anche cosceneggiatore, Daniele Luchetti mette in scena un dramma che si concentra sui personaggi e sul loro rapportarsi nell’arco di trent’anni di vita.
Venezia 77: un segnale di speranza per il futuro, di Luca Baroncini (n°236)
Terminato il primo grande evento internazionale in presenza, si può tirare un sospiro di sollievo: è andato tutto bene.
Fortemente voluto dal direttore Alberto Barbera e dal nuovo presidente della Biennale Roberto Cicutto, il Festival di Venezia ha rappresentato un segnale importante e vitale per il cinema, uno dei settori che si sta più faticosamente riprendendo dal blocco causato dal maledetto virus che sta cambiando le coordinate del mondo.
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The Italian Warrior, recensione di Luca Baroncini (n°235)
Luca Bergers è il primo e unico italiano che è riuscito ad affermarsi nel Bare Knuckle Boxing, un circuito sportivo molto specifico e noto solamente agli intenditori, quello della boxe a mani nude. Il regista Joseph Nenci ha deciso di approfondire questa peculiarità e ha girato un documentario su di lui, inserendosi in una quotidianità fatta di allenamenti, dedizione, sacrificio, ma anche contrasti e molta fatica.
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La diaspora di Cannes, di Luca Baroncini (n°235)
Il festival di Cannes è l’appuntamento cinematografico più importante e prestigioso del mondo. Una vetrina in grado di celebrare il noto attraverso la proposta degli autori più affermati, ma anche di scoprire nuovi talenti e tendenze. Era previsto dal 12 al 23 maggio, poi sappiamo com’è andata: il coronavirus ha impedito alla manifestazione di svolgersi regolarmente. Era stato prima posticipato a fine giugno/inizio luglio, poi la Francia ha chiuso ai grandi eventi fino almeno a metà luglio e rimandare ulteriormente sarebbe stato impossibile a causa della sovrapposizione con altri festival importanti (Venezia, Toronto, New York).
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Hollywood, recensione di Luca Baroncini (n°234)
E se le cose fossero andate diversamente? Si basa su questo semplice interrogativo la miniserie “Hollywood”, disponibile in sette puntate su Netflix. Il titolo e la confezione possono risultare un po’ fuorvianti, ma è un depistaggio a cui è interessante, e piacevole, soggiacere.
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