Noe Itō – Vita e morte di un’anarchica giapponese, recensione di Andrea Papi (n°222)
di Francisco Soriano, Mimesis Edizioni - Milano, 2018 - pagg. 113
Un condensato denso e interessante di informazioni storiche, capace di spaziare a piene mani nell’avvicendarsi dei fatti e delle situazioni che hanno caratterizzato il Giappone all’incirca negli ultimi cinquecento anni.
Nello sviluppo del testo la consistenza, anche quantitativa, del divenire storico fornisce uno spaccato del contesto socio-economico-politico della terra nipponica durante lo scorrere dei secoli. Ne emerge un profilo pieno di guerre, ribaltamenti politici, feroci sottomissioni e brutali repressioni. Al di là e sopra l’avvicendarsi e il susseguirsi di capi, generali, imperatori e quant’altro, affiora e s’impone la caratteristica consistente di una visione tutta al maschile della società, dove le donne sono relegate a ruoli di supporto alla preponderante predominanza di genere dei maschi, surrogata da una spiccata retorica nazionalista portata all’eccesso.
In un tale contesto totalmente contrario ad ogni anelito di libertà, incredibilmente riuscì a prender piede una tensione anarchica che in breve divenne anche movimento. «È consolidata l’opinione, agli occhi di molti occidentali, che la nascita dell’anarchismo in Giappone rappresenti essenzialmente un paradosso.» scrive Soriano a pag. 53, chiarendo subito dopo che in realtà «i fatti dimostrano il contrario …». Nel seguito del libro, infatti, ci mostra il manifestarsi e consolidarsi di un movimento anarchico straordinario, combattivo e coraggioso, soprattutto considerando il contesto liberticida e brutalmente repressivo in cui operava, il cui sorgere fu dovuto molto all’influenza sui compagni e le compagne giapponesi esercitata dalla lettura di testi anarchici, come Bakunin, Kropotkin, Malatesta, che possiamo ben considerare dei classici.
Questo libro si occupa in particolare della tensione e dello spirito di emancipazione femminile che trovarono grande spazio dentro l’anelito anarco-libertario, sia dal punto di vista qualitativo che da quello contenutistico. Le istanze e le rivendicazioni femministe diedero vita ad un consistente anarco-femminismo di grande qualità, la cui forza intellettuale ed etica non ha nulla da invidiare a quella occidentale.
Avvincente a tal proposito il celebre messaggio di Hiratsuka Raichō, attivista anarchica pioniera del femminismo giapponese: «Quando nacque il Giappone, la donna era il Sole, l’essere umano per eccellenza. Ora è la Luna! Vive illuminata dalla luce di un’altra Stella. È la Luna, con un viso pallido come quello di un’ammalata…». Parole che divennero una bandiera intramontabile per tutte le compagne anarchiche e femministe del Giappone, compresa l’eroina di questo libro, Noe Itō, la quale ne divenne amica e collaboratrice nella stesura di Seitō (Calze blù), prima rivista letteraria di sole donne fondata dalla stessa Hiratsuka, che uscì proprio con questo messaggio nel settembre 1911.
Noe Itō spicca come figura di grande rilievo nel panorama del divenire anarchico e femminista del Giappone. Compagna colta, emancipata, insofferente delle ingiustizie e delle ingerenze autoritarie, propugnatrice dell’amore libero, lottò tutta la vita con grande coerenza e determinazione scontrandosi con la mentalità e il dispotismo del potere maschilista nipponico.
Per questa sua forza morale incorruttibile pagò con la vita, massacrata dai gendarmi assieme al suo compagno Ōsugi dopo il Grande Terremoto del Kantō del primo settembre 1923. «Nel marasma di rovine, corpi falcidiati e bruciati, strade interrotte e fiumi incandescenti, la polizia riuscì a “prendersi cura” di cittadini inermi, anarchici, socialisti, comunisti e altri oppositori del regime» (pag.25). Un massacro spietato voluto e perpetrato dal potere che, approfittando dell’enorme caos provocato dal terremoto, invece di esercitare solidarietà sociale infierì con rara spietatezza contro chi considerava scomodo e diverso.
Noe Itō divenne leggenda e il suo martirio la rese immortale. Nel retro di copertina, con grande efficacia è riportato il seguente brano: «Si dice che, ancora oggi, Noe Itō attraversi scalza i sentieri dei peschi in fiore. Sparisce al primo raggio di luce del giorno che nasce, per rimanere indelebile nella memoria delle donne e degli uomini liberi».