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Categoria: Teatro
Creato Sabato, 01 Giugno 2019

Nunsense LocandinaNunsense - Le amiche di Maria, recensione di Eugen Galasso (n°224)

di Dan Goggin 

messa in scena della Compagnia dell’Alba (Ortona, Abruzzo)

regia: Fabrizio Angelini

Nato nel 1985 prima di “Sister Act”, “Nunsense” dell’autore e compositore Dan Goggin è stato un successo, anche se meno trionfale del più celebre musical “conventuale” citato.

Qui le attrici lasciano il palco, prima e durante lo spettacolo, facendo credere agli spettatori e alle spettatrici di essere vere suore e qualcuno il dubbio se lo pone. Ma certo, poi, il tenore del tutto sdrammatizza e fa capire quale sia la verità.  Sapete qual è il miglior rimedio con il caffè per combattere il nervosismo? Farsi talora qualche Marocchino (o minuscolo, ad libitum...).  Ancora si scherza sui pennuti, sulle “pinguine” e molto altro, anche se la battuta migliore rimane “Striscia la novizia”; ma anche “Santa Rita da Cascia” mimata come “s’accascia” si difende molto bene... per non dire di “Santa Caterina da Siena che appare misericordiosamente soccorrevole (o forse è San Tommaso d’Aquino travestito da Santa Caterina da Siena)?

Ci si scatena nel canto e nel ballo con Suor Amnesia (in realtà Maria Pia), che voleva diventare ballerina e cantante, ma poi ha sentito la vocazione essendo stata colpita in fronte da un crocefisso, che ne fa di ogni tipo e colore... 

Il gioco di parole, il paradosso surreale (non surrealista, se no si risveglia il fantasma di André Breton) sconvolge i canoni del principio di realtà guardando a quello di piacere,  il che, in un paese “coperto di preti e suore” come l’Italia è, o almeno potenzialmente può essere, liberatorio... 

Suore, “sorelle” e altro ancora.... La “foca monaca” e molto altro, ma forse qualche attrice della citata brava compagnia è andata a scuola dalle monache, il che poi non sarebbe affatto scandaloso, in un paese come l’Italia, che è laico solo in teoria e secondo la Costituzione, ma in realtà mostra la compresenza di molti elementi tra i quali quello clericale è, e rimane comunque, ancora trainante, che lo si voglia ammettere o meno...

Qualcuno, probabilmente, si sarà toccato (nei paesi latino/cattolici, molte persone “si toccano” quando vedono una suora, come ben noto...), circostanza forse culturalmente spiegabile (a livello  antropologico) con il fatto che in una civiltà ancora quasi unicamente agricola come era quella italiana fino a qualche decennio fa, il non avere figli era considerato per una donna una grave  mancanza. 

   

 

 

 

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