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Categoria: Teatro
Creato Mercoledì, 01 Maggio 2024

buscemiEdmund Kean, genio e sregolatezza, recensione di Eugen Galasso

di Livia Castellana da “Kean, ou désordre et génie” di A. Dumas padre

spettacolo  di Andrea Buscemi con Andrea Buscemi musiche di Niccolò Buscemi

“Si recita per mentire, per essere ciò che non si può essere, e se ne hanno le scatole piene di essere ciò che si è”: questa una delle fondamentali dichiarazioni  dell’attore Edmond Kean (1787-1833) nel  dramma di Dumas padre, che l’aveva visto recitare a Parigi. Kean fu uno dei più grandi interpreti shakespeariani, un formidabile artista “maledetto”, caratterialmente e per frequenti eccessi di etilismo,  dove anche la situazione familiare (figlio illegittimo di un’attrice e di un architetto morto giovanissimo) aveva ovviamente giocato un ruolo importante. 

Ora, questa rilettura del testo di Dumas, poi rielaborato nel 1953 dal filosofo esistenzialista Jean Paul Sartre, è affidata all’attore e regista Buscemi.

Il monologo sul classico ma non scontato rapporto tra arte e vita risulta di grande efficacia, e mai noioso per un pubblico attento come quello fiorentino che alle “Laudi” si è consolidato negli anni acquistando un particolare “radar” rivolto alle interpretazioni, nelle loro varie sfaccettature, oltre che al testo  e alla regia, cogliendo appunto quelle particolarità e quelle sottigliezze che normalmente sfuggono a pubblici meno attenti.

Certo interpretare (meglio che “recitare”) teatro non è solo phoné ma anche gestualità e mimica, e Andrea Buscemi, grazie alla sua esperienza,  non delude neppure sotto tale profilo.

 

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