Zirudella della libertà personale, di Balanzino (n°73)
Zirudella, da un po’ in qua,
la parola “libertà”
non ha più, nello Stivale,
l’aggettivo “personale”.
I politici nostrani,
sian Sudisti oppur Padani,
non ci vogliono lasciare
fare quello che ci pare.
Si comincia alla mattina
quando, lì, alla pensilina,
angosciati dalla fretta
tutti insieme il bus s’aspetta:
se al lavoro sei diretto
devi avere già il biglietto.
Se col treno vuoi viaggiare
devi sempre prenotare;
per pagare la bolletta,
entri in una vetrinetta
dove vieni analizzato
prima d’esser liberato;
puoi brindare in allegria
solo dentro all’osteria,
ma, se hai voglia di fumare,
all’esterno devi andare
(in silenzio, stando attenti
a non fare assembramenti).
Non è tutto: in parlamento
studian già un provvedimento
per rinchiudere in galera
chi si fa droga leggera!
Sarò forse un po’ antiquato,
ma mi sembra esagerato
che ogni cosa sia decisa,
come fossimo in divisa:
abitudini, viaggetti,
ed adesso anche i vizietti
di milioni di persone,
come fossimo in prigione,
stretti da una catenella...
tochedai la zirudella!